Nel 2025 il ruolo della domanda e dell’offerta e quello dell’andamento dei cicli economici, probabilmente sarà meno importante per il mercato delle materie prime rispetto al ruolo della geopolitica. In diverse aree del pianeta ci sono scenari critici che potrebbero creare forti ondate di volatilità dei prezzi.
I driver geopolitici sul mercato delle materie prime
Nonostante la tregua tra Israele e Hamas, le tensioni in Medio Oriente sono destinate ad accompagnarci ancora per un bel po’ di tempo. Stesso discorso per la guerra sul fronte russo-ucraino.
A questi fattori si aggiungono poi altri due elementi critici per il mercato delle materie prime: la lenta ripresa economica della Cina e l’impatto delle politiche protezioniste promesse da Donald Trump. In particolare, la sua visione incrollabile “America first” è destinata a rimodellare il mercato delle materie prime, provocando inevitabili contraccolpi sui prezzi, andando a modificare il tradizionale movimento secondo le onde di Wolfe Wave.
Prospettive positive per l’oro
In questo scenario così complicato, il bene che più di tutti potrebbe trarne beneficio è l’oro. Dopo un 2024 vissuto da grande protagonista, anche il 2025 potrebbe essere un anno propizio per il metallo prezioso. Durante i periodi di incertezza infatti, gli acquisti di beni rifugio aumentano. Inoltre i continui e crescenti accumuli di lingotti da parte delle banche centrali forniscono un ulteriore slancio a questa prospettiva rialzista.
L’oro è riuscito a superare i 2.600 dollari per oncia, e diversi analisti delle piattaforme online gratis immaginano che nei prossimi mesi potrà varcare anche la soglia dei 3000 dollari.
Turbolenza per il petrolio
Un altro grande protagonista del mercato delle materie prime è il petrolio, atteso da un complicato gioco di equilibri. L’aumento di produzione negli Stati Uniti potrebbe alimentare l’eccesso di offerta, esercitando così una pressione ribassista sui prezzi, che attualmente viaggiano sugli 80 dollari al barile. Ma le tensioni mediorientali mantengono vivi i rischi al rialzo.
I metalli per la transizione energetica
Nel mercato delle materie prime ci sono poi tutta una serie di metalli e minerali che sono indispensabili alla transizione energetica. Si pensi ad esempio al rame, considerato un vero e proprio barometro dell’economia globale. Le difficoltà del commercio mondiale, proprio a causa di diversi fronti caldi che ostacolano le rotte del commercio, potrebbero mettere sotto forte pressione i prezzi del rame e di altre materie prime analoghe.