Intervista tra Luca Monti, giornalista toscano, e Gilberto Di Benedetto, psicologo e psicoterapeuta: Svelati i Segreti del Volto di Dante

Luca Monti: Buongiorno, sono Luca Monti e oggi siamo qui con il dottor Gilberto Di Benedetto, psicologo e psicoterapeuta, per discutere delle recenti ricerche che hanno gettato nuova luce sul volto di Dante Alighieri. Benvenuto, dottor Di Benedetto.

Gilberto Di Benedetto: Grazie, Luca. È un piacere essere qui per parlare di questo affascinante argomento.

Luca Monti: Iniziamo con una domanda fondamentale. Qual è il motivo per cui il volto di Dante potrebbe essere stato rappresentato in modo errato nel corso dei secoli?

Gilberto Di Benedetto: Ci sono diverse ragioni che possono spiegare le differenze nelle rappresentazioni del volto di Dante. Prima di tutto, molte delle immagini sono state create dopo la sua morte, basandosi su descrizioni vaghe e testimonianze scritte. Inoltre, nel corso dei secoli, le tecniche artistiche e gli standard estetici sono evoluti, influenzando la percezione del volto di Dante. Le interpretazioni soggettive degli artisti hanno contribuito a queste variazioni.

Luca Monti: Recentemente, è emerso che il ritratto più fedele potrebbe essere quello del Bargello, con ipotesi che coinvolgono la mano di Giotto. Cosa ci può dire su questa scoperta?

Gilberto Di Benedetto: La scoperta del possibile ritratto di Dante al Bargello è certamente affascinante. Giotto, uno dei grandi artisti del suo tempo, potrebbe aver avuto un ruolo nella sua creazione. Questa rappresentazione potrebbe offrire nuove prospettive sulla fisionomia di Dante.

Luca Monti: Inoltre, un laboratorio di realtà virtuale dell’Università di Bologna ha contribuito a ricostruire il volto di Dante. Quali sono i dettagli più interessanti di questa ricostruzione?

Gilberto Di Benedetto: La ricostruzione del volto di Dante utilizzando la realtà virtuale è un’innovativa applicazione delle moderne tecnologie. Questo volto risulta essere spigoloso, ma meno di quanto ci aspettassimo dalle rappresentazioni convenzionali. Questo dimostra quanto possiamo apprendere dall’uso delle nuove tecnologie per esplorare l’iconografia dantesca in modo più accurato.

Luca Monti: Un altro aspetto intrigante riguardo al volto di Dante è la rappresentazione giovanile attribuita a Puccio Capanna. Dottor Di Benedetto, potrebbe darci qualche informazione su questo ritratto giovanile di Dante?

Gilberto Di Benedetto: Certamente, Luca. Puccio Capanna, noto pittore della scuola fiorentina, è famoso per i suoi affreschi nella Basilica inferiore di Assisi. Giorgio Vasari lo ricorda come uno dei discepoli di Giotto, il che sottolinea la sua importanza nel panorama artistico del Trecento italiano. Capanna è noto per aver dipinto un affresco raffigurante Dante Alighieri in giovane età. Questo affresco è stato successivamente trasferito su tavola tramite distacco intorno al 1470-1500.

Luca Monti: Come potrebbe questa rappresentazione giovanile di Dante influire sulla nostra comprensione del suo aspetto e della sua evoluzione nel corso della vita?

Gilberto Di Benedetto: Questo affresco giovanile di Dante, realizzato da un artista attivo nel XIV secolo, ci offre uno sguardo prezioso sul possibile aspetto del poeta da giovane. Potrebbe essere un elemento chiave per comprendere come Dante sia stato raffigurato in età giovanile, e ciò può arricchire la nostra percezione dell’evoluzione del suo volto nel tempo. Tuttavia, dobbiamo sempre considerare che queste rappresentazioni sono interpretazioni artistiche, influenzate dallo stile dell’artista.

Luca Monti: Grazie, dottor Di Benedetto, per l’illuminante aggiunta. È chiaro che il volto di Dante è un argomento affascinante e in continua evoluzione, grazie alle recenti ricerche e scoperte. Questo affresco giovanile di Puccio Capanna ci offre un altro pezzo del puzzle nella comprensione di Dante Alighieri, il Sommo Poeta