Inflazione, il rischio che duri a lungo si accompagna al timore di stagflazione

Chi sperava di vedere un calo dell’inflazione dopo il rally di fine anno è rimasto deluso. I fattori che avevano innescato la corsa dei prezzi sono ancora presenti, ed a questi si è anche aggiunto il conflitto in Ucraina.
Guardando allo scenario attuale e futuro, il rischio che l’inflazione diventi sistemica (come avvertì il presidente della FED Jerome Powell) è sempre più concreto.

Rischio sistemico per l’inflazione

inflazioneCome detto, alcune tendenze sono già in atto da diverso tempo, e continuano a supportare il rischio di un’inflazione persistente. L’incremento dei costi dell’energia, la deglobalizzazione delle filiere produttive, la necessità di ridistribuzione del reddito.

Lo scoppio del conflitto in Ucraina ha incrementato alcune di queste dinamiche, trasformando quella che era una tendenza in un vero e proprio doppio supertrend, alimentato da due fuochi. Così si è innescato uno scenario di minore crescita. Questo è valido specialmente in Europa. Se a questo questo si accompagna un’inflazione strutturalmente più robusta, le prospettive diventano assai cupe.

Pericolo staglfazione

Non c’è dubbio che l’inflazione rimarrà ancora per diverso tempo superiore rispetto a quella che c’era nell’epoca pre-pandemia. Probabilmente però, lo farà per molto più tempo rispetto a quanto si pensava fino a poche settimane fa. Del resto i prezzi del gas rimarranno ancora alti visto il peso di mercato della Russia, così come resterà alto il prezzo del greggio, visto che alcuni dei maggiori produttori di petrolio al mondo si trovano proprio in Russia. È aumentato il rischio che si tramuti in una vera e propria stagflazione, ossia lo scenario in cui la crescita dei prezzi si accompagna ad una azzeramento della crescita economica. Ciò è particolarmente concreto soprattutto nel Vecchio Continente.

Aziende e consumatori

Lo scenario attuale da una parte avrà la conseguenza di comprimere margini e profitti aziendali, perché soltanto quelle imprese che sapranno trasferire parte dei maggiori costi sui consumatori potranno difendere i loro margini di profitto. Le altre invece li vedranno comprimersi sempre di più.
D’altra parte, questa situazione riduce il reddito disponibile delle persone, e di conseguenza spinge al ribasso i consumi e la domanda globale.