Il finale del mese di ottobre è stato caratterizzato da una notizia importantissima per la Banca Centrale Europea. A sorpresa infatti si è dimesso il presidente della Bundesbank tedesca, il più importante dei singoli istituti centrali Nazionali.
Jens Weidmann lascerà l’incarico a fine anno per motivi personali, dopo 10 anni nei quali era stato al timone.
Bundesbank e Banca Centrale Europea
Per la BCE si tratta di un evento rilevante, per via delle implicazioni future. Bisogna ricordare infatti che la Bundesbank è sempre stata molto “falco” sulla politica monetaria. Ha cioè fatto pressioni affinché la banca centrale europea non fosse troppo a lungo accomodante, affinché alzasse i tassi di interesse e non fosse troppo generosa con gli stimoli.
Jens Weidmann ha perfettamente rappresentato questo approccio aggressivo.
Adesso che lui lascia, si potrebbe aprire una nuova strada con una Bundesbank più allineata alla direzione della BCE. Le correlazioni tra questo evento e il futuro dell’economia europea sono quindi notevoli.
Più che il nome, conta l’approccio
Tutto dipenderà dal successore di Jens Weidmann, e dal nuovo capitolo che si aprirà per la banca centrale tedesca.
Tenuto conto delle preferenze del nuovo governo, è lecito aspettarsi un capo più ‘colomba’.
Ma c’è anche altro. I politici tedeschi sanno che nominando un presidente più allineato con la Banca Centrale Europea, aumenterebbero le speranze di avere il primo governatore tedesco alla guida della Eurotower, quando finirà il mandato della Lagarde. La Germania infatti rimane l’unico grande paese UE a non aver avuto un capo della BCE.
Compromesso politico
Leggendo le notizie sul DAX, l’indice di Borsa tedesco, gli analisti si concentrano sui diversi nomi: Isabel Schnabl, Marcel Fratzscher, Joerg Kukies, Jakob von Weizsaecker, Veronika Grimm. Di sicuro la nomina del prossimo presidente sarà quindi il risultato di una negoziazione politica, in cui anche l’opinione della Bundesbank verrà tenuta in conto. Tuttavia, ognuna di queste nomine sarebbe più in linea con la politica della BCE rispetto al presidente Weidmann.