VIVO SOLO ODIO EP di Bonavita
“Vivo Solo Odio” è un mini-album di tre canzoni, ma è anche un periodo realmente vissuto in quanto i testi sono autobiografici e incarnano un ciclo infinito di situazioni e sentimenti quali ODIO, SOLITUDINE, RINASCITA.
L’odio provoca altro odio e spesso, alle rotture più fragili si tende a isolarsi da tutto e tutti e a vivere in una bolla di false certezze. Il tempo sicuramente aiuta a maturare e a concettualizzare qualcosa che da piccola entità ha creato insicurezze o timori che ci disorientano lungo il percorso.
Questo progetto ha un’etica che fa riflettere, ha morale; insegna a saper riconoscere il poco di buono che rimane in questo pianeta, a tenerlo stretto e a non sprofondare nelle proprie paure.
Ha una durata di tre anni, proprio perché nel momento di vena creativa appuntavo tutto ciò che provavo per arrivare a un traguardo sincero e il più spontaneo possibile. Da questo ne deriva la lungimiranza di un’ideologia vista così nel dettaglio.
Se ognuno svolgesse il suo ruolo, anche ricercando ciò per cui è predisposto/predestinato, fino ad essere in grado di conoscersi e di confrontarsi con gli altri, la nostra prospettiva del mondo sarebbe sicuramente diversa.
Il debutto di Bonavita su Hopeland Edizioni è fissato per il 9/09/2022
ODIO
Un capitolo della vita che prima o poi esce fuori, nessuno può sfuggirvi. L’odio, proprio come l’amore, fa parte di tutti noi, non si può scegliere di evitare questo sentimento, di odiare ed essere odiati.
Si può pensarlo, ma così si sfocia in una follia. In questo paragrafo descrivo in primo piano varie situazioni piene di sensazioni negative quali RABBIA, DELUSIONE, SCONFORTO che mi porteranno a prendere scelte sbagliate: rimanere da solo.
SOLO
Questa è la fase di rifiuto, di rinnegazione, dove la visione distorta che sto vivendo mi fa sbagliare ogni decisione che prendo. La convinzione di essere soli è una questione che ci fa allontanare ogni rapporto sociale, come mostro nelle clip del video.
Fare TUTTO con la propria testa è un’arma a doppio taglio; nella società odierna siamo sempre più sicuri di noi stessi, ma l’esperienza e il pensare di poter realizzare un progetto completamente da soli ci fa sentire in un primo momento una sensazione di onnipotenza, che ci divora da dentro man mano che si conosce la solitudine.
VIVO
Per rappresentare l’apice della follia ho scelto di svegliarmi in una vasca, da un incubo che si presenta ogni notte di questo periodo da cui sto cercando di uscire e diventa motivo di insonnia, preoccupazioni, che vengono rappresentate sotto forma di glitch. Tutto questo sembra cessare dopo il risveglio, come se non ne potessi più di continuare questo loop autodistruttivo.
Comincio a seguire un mood più luminoso, una vibe che narra la speranza, l’umiltà e un valore negli anni si sta perdendo: il saper ascoltare. Ascoltare è gesto di maturità, condivisione, confronto. Questa volta ho capito di aver bisogno di ritrovare la fiducia che avevo smarrito nel passato, vivere in armonia con ideali giusti con la consapevolezza che lu’unione ha fatto, fa e farà sempre la differenza e che da solo ognuno sprofonderebbe nelle sue paure più grandi.