Victor Lounge, la cena è “Un’esperienza sensoriale piatto dopo piatto”

Riccione, 1 novembre 2024 – La tavola è palcoscenico dei sensi: vista, udito, tatto, olfatto, gusto. Ma a tenere insieme i “magnifici cinque” e farci provare il piacere di una grande ricetta è sempre la memoria. Ogni persona ricorda profumi, sapori, gusto dei piatti che ama. Da quelli indimenticabili dell’infanzia, di casa, della tradizione a ciò che abbiamo scoperto nel ristorante preferito. Parte da qui la nona e penultima tappa del viaggio nella cucina stellata italiana del Victor Lounge di Riccione: “Un’esperienza sensoriale piatto dopo piatto”.

Appuntamento gourmet in programma, mercoledì 6 novembre (ore 8.30) nel locale aperto tre anni fa dall’imprenditore Luciano Colono, che ha portato in viale Ceccarini, la nuova dimensione fine dining presente in tutte le grandi destinazioni turistiche internazionali.

Protagonisti della serata, una vera cena a quattro mani e di 17 portate, il resident chef del Victor Lounge Fernando Squitieri e Marco Tola chef del De Provenier di Schiedam nei Paesi Bassi

Io e Marco abbiamo creato un menù un po’ fuori dal modo abituale di realizzare un quattro mani. Non ci siamo divisi primi o secondi da preparare ognuno con la sua brigata di cucina, ma cucineremo insieme ogni portata. Tutte nuove e nate da un comune lavoro creativo e di sperimentazione, basato sui sapori della tradizione e dei ricordi. Letti però con interpretazioni e matrimoni di gusto nuovi e sorprendenti”, spiega Fernando Squitieri.

A tavola arriveranno così 17 portate, preparate dei due chef nella grande cucina a vista del Victor Lounge. “I commensali ci vedranno e ci ascolteranno mentre lavoreremo insieme a Marco a ogni piatto. Sarà il primo passo dell’esperienza sensoriale della cena. E ogni portata dagli amuse-bouche (i benvenuti degli chef) ai dessert farà parte di un percorso di piccoli assaggi, da gustare prima di tutto con gli occhi perché le presentazioni, le forme degli ingredienti di ogni ricetta, non saranno solo bellezza o estetica, ma parte integrante dell’esperienza gustativa dei commensali. Vera e propria food art e di cui Marco è un vero maestro”, conclude Fernando Squitieri.

Del resto, il gioco tra memoria, tradizione, la tradizione in cucina è sempre un’innovazione di successo, innovazione, è la cifra dei due chef. Nel menù del Victor Lounge uno dei veri “must eat” del locale nasce dall’incontro di questi elementi. Negli strozzapreti con gallinella di mare, uno dei principi della tavola della Romagna, sposa in “rosso” la gallinella di mare, grazie alle tecniche contemporanee di preparazione e cottura.

Mentre per Marco Tola, chef orgogliosamente autodidatta, ma con esperienze internazionali di altissimo profilo come il ruolo di pastry chef nel più grande ristorante internazionale della Giordania il Solaya di Amman, la sfida passato e presente, la sua rilettura in chiave completamente innovativa rappresenta il cuore della sua visione della cucina. Basta pensare all’incontro tra due componenti classici della cucina internazionale: la tartare di manzo e le ostriche. Nelle mani di Tola diventano un incontro mare e terra e perfetto equilibrio di sapori. Un approccio alla cucina di taglio internazionale che trova conferma nei progetti 2025 di Marco Tola: da gennaio in tour mondiale con una serie di Masterclass e prima tappa a Mexico City, uscita di una sua linea esclusiva di mould di silicone e il suo primo libro sulla cucina “Oltr3”.

A completare “Un’esperienza sensoriale piatto dopo piatto”, un wine pairing a calici studiato per completare il gusto di ogni portata.