I vertici politici polacchi stanno rilasciando nelle ultime settimane dichiarazioni piuttosto forti in tema di NATO e Ucraina. Da una parte cercano di tranquillizzare l’opinione pubblica europea sulla volontà di evitare lo scontro aperto con Mosca. Dall’altro rilanciano la loro posizione di punta avanzata dell’Alleanza Atlantica in Europa Orientale.
Ammettono e minimizzano
La dichiarazione più eclatante e per ora la meno riportata dai media mainstream è quella del premier polacco Donald Tusk. Qualche giorno fa ha ammesso che “un po’ di truppe” NATO sono già presenti in Ucraina, in qualità soprattutto di ingegneri e consiglieri. Sì, ma quanti sarebbero esattamente i soldati sul campo? e di quale nazionalità? Tusk non lo ha specificato. Poi però ha precisato che nessuno vuole un’escalation che diventerebbe nucleare. Lo ha detto non ai giornalisti di testate nazionali. Lo ha affermato in risposta a una bambina di 10 anni all’ingresso del Parlamento polacco. Come spesso accade, le verità più grandi vengono dette o chieste dai bambini.
Polonia avamposto NATO
Eppure ad aprile il presidente polacco Andrzej Duda aveva detto che Varsavia sarebbe lieta di ospitare sul suo territorio le armi nucleari degli USA. Sommato ai programmi di riarmo e di rafforzamento dell’esercito grazie alle forniture militari americane, avviati dall’ex premier Morawiecki, il quadro evidente è quello di una Polonia che si candida a potenza regionale gregaria di Washington. Proprio a ridosso della Russia e proprio in questo periodo, dunque non certo una promessa pacifista e accomodante. Persino Washington aveva reagito con freddezza all’idea lanciata da Duda, considerata avventata.
Mischiano le carte
Mischiare le carte, anzi tenerle coperte per confondere le idee a Putin e non dargli vantaggi: è questo il pensiero espresso dal ministro degli Esteri Radosław Sikorski. Parlando con il canale britannico BBC World, il ministro polacco dice che Varsavia non esclude a priori alcuna azione rispetto all’assistenza militare per Kiev. Dunque l’invio di truppe rimane sul tavolo, è bene che il Cremlino ne tenga conto, suggerisce Sikorski. Al tempo stesso però ci tiene a precisare che non vede la Russia come una minaccia per la Polonia e che non non vuole assolutamente la guerra mondiale. Dunque si mantiene sul solco del premier Tusk, ma aggiunge qualche elemento di pericolosa “suspense”. Fonte: https://strumentipolitici.it/il-premier-polacco-rivela-con-candore-si-dei-soldati-nato-sono-gia-presenti-in-ucraina/