Una biblioteca nel verde, ti piacerebbe vederla realizzata?

L’Associazione Culturale Alba Scriptorum ha deciso di ridare vita a una zolla di terra di due ettari circa di macchia mediterranea, per creare un piccolo centro di aggregazione culturale. Piccolo si fa per dire, l’idea è ambiziosa e i mezzi a disposizione sono pochi, ma gli associati fanno quello che possono.

A marzo quindici autori sono stati selezionati per creare un biglietto da visita del Campo: un’antologia. Non servono quindici autori per creare un biglietto da visita, quelli sanno solo scrivere. Quindi ogni autore ha regalato al Campo nascente un racconto e messi tutti assieme hanno formato un’antologia che rappresenta, ora come ora, il principale mezzo di sostentamento dell’associazione e del Campo stesso. Di cosa si parla?

Immaginate di camminare in mezzo al verde, natura selvaggia che sembra inghiottire quello che era il campo di nonno, lo invade. Ma la vista va oltre, la luce rende un’immagine diversa di ciò che si ha di fronte. L’erba non è più incolta, i cespugli selvaggi macchiano la terra di verde e i colori dei fiori, delle loro bacche, ornano l’aria. Gli alberi alzano al cielo i loro rami ancora adorni di foglie, ancora vogliosi di frutti. Da quegli alberi pendono i frutti della cultura, storie raccontate in passato ma ancora qui, a dirci qualcosa, ad aprirci il mondo della fantasia. Da quei rami penderanno le storie non ancora scritte, che volano lievi nel cielo in attesa che qualcuno le catturi e le faccia sue. Oltre, ancora più in là, una casetta, un tempo era il ricovero degli attrezzi. Lei, al contrario degli alberi, ha ceduto al tempo aprendosi al cielo senza più un tetto. Sembra quasi ormai solo un rudere, arreso al suo destino. E invece no, rinascerà anche lei, e sarà ancora ripostiglio degli attrezzi. Cambieranno gli attrezzi però. Saranno la vanga della fantasia, la zappa dei personaggi, il forcone delle ambientazioni, il rastrello dei sogni. E perché no, l’aratro che lascia, sul terreno bianco, il suo solco puntato di neri semi: le lettere. Proprio come l’indovinello veronese.

Teneva davanti a sé i buoi, arava bianchi prati, e un bianco aratro teneva e un nero seme seminava”

Quella costruzione sofferente, sarà la biblioteca, il terreno intorno, con la sua vegetazione, sarà il Campo delle Storie, la memoria umana che ferma per sempre un tempo mai davvero tangibile. Questo è il Campo delle Storie, il poter accedere alla biblioteca, prendere un libro tra quelli presenti, aprirlo e scegliersi un albero. Sotto l’ombra dell’albero, tra i suoni della natura, leggere ed entrare nel racconto, farlo proprio, farsi rapire per il tempo che si ferma intorno e prosegue tra le pagine davanti ai nostri occhi, tra le nostre mani, nella Sardegna barbaricina.

Il progetto è partito, il tour per la presentazione dell’antologia ha già percorso diverse tappe ma tante sono ancora da percorrere. La biblioteca però non può aspettare. Per questo motivo è stato creato un progetto di produzione dal basso, che mira a raccogliere quote fino ad arrivare alla soglia dei 3.000 auro necessari per ristrutturare il tetto della biblioteca e accatastarla. L’acquisto della singola quota darà diritto alla tessera associativa e a un piccolo omaggio: l’antologia del Campo delle Storie.

Qui i riferimenti per il Crowdfunding creato per la Biblioteca.