Tariffe commerciali, tremano Messico e Canada che rischiano un contraccolpo pesantissimo

Anche se la prevista entrata in vigore delle tariffe commerciali del 25% contro Messico e Canada sono state rinviate di un mese, questa spada di Damocle continua a pesare in modo feroce sulle prospettive economiche dei due “vicini di casa” di Trump.

Bisogna partire da un dato di fatto: Messico e Canada hanno un legame fortissimo come gli Stati Uniti, chiaramente ispirato dalla loro vicinanza geografica. Si può dire che le loro economie sono integrate con quelle della prima potenza economica mondiale. Inevitabilmente, qualsiasi intoppo sulle loro rotte commerciali finirebbe per avere delle ripercussioni a catena in tutti i settori.

Le impatto sul Canada delle tariffe commerciali

commercioSecondo dati pubblicati dallo Statistic Canada (l’ufficio nazionale di statistica del paese), il 77% dell’export è indirizzato verso gli Stati Uniti. Praticamente tre beni su quattro che vengono venduti all’estero, finiscono agli americani. Da gennaio a novembre del 2024, il Canada ha realizzato un surplus commerciale di 55 miliardi di dollari con gli USA.

In prevalenza il Canada esporta idrocarburi, a partire dal petrolio, ma in larghissima parte anche componentistica per automobili. Se Trump deciderà davvero di applicare dazi al 25%, si stima un possibile contraccolpo sul PIL pari al 2,7% nel 2025 e del 4,3% del 2026. Un effetto negativo si avrebbe anche sull’inflazione che secondo gli indicatori leading potrebbe crescere del 4,5% oltre le stime.

Problemi anche per il Messico

Se la passa addirittura peggio il Messico, che ha una dipendenza ancora maggiore dagli Stati Uniti rispetto al Canada. Infatti l’84% del suo export è indirizzato verso gli States. Tradotto in dollari, parliamo quasi di 520 miliardi (cambio basato su dati Pocket Option Italia). In questo caso l’industria più colpita sarebbe quella automobilistica. Peraltro proprio in Messico numerosi produttori europei hanno le loro fabbriche per servire il mercato statunitense. Ma un altro settore che potrebbe patire notevolmente i dazi sono l’elettronica e i macchinari. Per non parlare dell’agricoltura, visto che la maggior parte delle verdure importate negli Stati Uniti proviene proprio dal Messico.
Le stime dicono che l’economia messicana potrebbe subire un contraccolpo del 6%, in termini di aumento dell’inflazione. La valuta messicana, il peso, potrebbe svalutarsi di circa il 7%. Uno scenario che farebbe piombare sicuramente il paese in recessione.