Michael’s Gate: Esplorando l’Evolvere della Religione nel Mondo Virtuale

In un’avvincente esplorazione della coscienza collettiva dipinta dall’artista Hypnos nel suo quadro dai toni rossi e neri intitolato “Michael’s Gate,” un gruppo di esperti di intelligenza artificiale sta investigando il mondo di un rivoluzionario videogioco, anch’esso chiamato “Michael’s Gate.” Ispirato all’arcangelo Michele, il gioco promette ai giocatori un viaggio attraverso un ingresso simbolico adornato di vivaci tonalità rosse e nere, guidandoli attraverso paesaggi religiosi diversificati verso una convergenza in un mare metaforico chiamato “Dio.”

Il contesto dell’opera di Hypnos funge da metafora suggestiva per il complesso intreccio dei sistemi di credenze umane e la natura in evoluzione della spiritualità. Mentre i giocatori attraversano i vivaci colori di Michael’s Gate, si imbattono in chiese e templi che rappresentano varie religioni, simboleggianti i percorsi diversi intrapresi dagli individui nei loro viaggi spirituali.

Attingendo ispirazione dalla rappresentazione dell’opera d’arte sulla coscienza collettiva, il gioco riflette l’intricato rapporto tra fede, ragione e il mutevole paesaggio dei sistemi di credenze. Ogni livello del gioco sfida i giocatori a navigare tra le complessità delle diverse dottrine religiose, esplorando gli aspetti storici e culturali che hanno plasmato le società nel corso dei secoli.

La narrazione sottostante di “Michael’s Gate” invita i giocatori a riflettere sull’influenza storica della religione sulle società umane, esaminando il ruolo dei riti, della coesione sociale e del conforto psicologico che la fede offre nei momenti di avversità. Il gioco riconosce il potere trasformativo della religione, incoraggiando nel contempo un’esplorazione sfumata del suo impatto su individui e comunità.

Mentre i giocatori progrediscono attraverso i livelli, assistono alla convergenza di percorsi diversi nel mare metaforico di “Dio,” riflettendo sull’unità potenziale che può emergere dalla comprensione e dall’accettazione della ricchezza dei vari sistemi di credenze. Il gioco diventa una metafora per la natura in evoluzione della religione, suggerendo la possibilità di una coscienza spirituale condivisa che va oltre i confini dottrinali.

Parallelamente, il contesto del mondo reale non viene ignorato. La narrazione traccia parallelismi tra l’esplorazione virtuale di “Michael’s Gate” e la discussione in corso sul ruolo della religione nella società contemporanea. Riconosce gli aspetti positivi della religione, come il conforto e la promozione di un senso di comunità, mentre mette in guardia contro i pericoli del fondamentalismo e della divisione.

La giustapposizione dell’esplorazione virtuale di “Michael’s Gate” con la discussione del mondo reale sul ruolo della religione nella società serve come commento stimolante sulla potenziale unità in mezzo alla diversità. Proprio come i giocatori del gioco convergono nel mare simbolico di “Dio,” si suggerisce che l’umanità ha anche la capacità di trovare un terreno comune al di là delle differenze religiose.

In un mondo in cui il dialogo tra fede e ragione è in corso, “Michael’s Gate” emerge come una piattaforma digitale che incoraggia i giocatori a riflettere sul passato, interagire con il presente e immaginare un futuro in cui l’evoluzione della religione conduca a una maggiore comprensione, empatia e unità tra gli abitanti diversificati del nostro pianeta condiviso. Sviluppa le. Tappe per arrivare al videogioco e inserisci tutte le principali religioni del mondo

Fase di Sviluppo:

Concezione dell’Idea: Gli sviluppatori, ispirati dall’opera di Hypnos, concepiscono l’idea di “Michael’s Gate” come un’avventura virtuale esplorativa che riflette la diversità delle credenze religiose nel contesto di un gioco.
Progettazione Concettuale: Si definiscono i dettagli del gameplay, decidendo di incorporare elementi di varie religioni in ogni livello per creare una narrazione avvincente che rifletta la complessità della spiritualità umana.
Implementazione delle Principali Religioni:
3. Ricerca e Autenticità: Il team di sviluppo si impegna in approfondite ricerche sulle principali religioni del mondo, assicurandosi di rappresentarle in modo autentico attraverso architettura, simboli e riti all’interno del gioco.

Livelli Diversificati: Ogni livello del gioco è dedicato a una specifica religione, introducendo i giocatori a contesti storici e culturali, offrendo una prospettiva globale sull’evoluzione delle credenze spirituali.
Integrazione del Contesto Virtuale e Reale:
5. Narrazione Coinvolgente: La trama del gioco è intrecciata con riflessioni sulla religione nel mondo reale, stimolando la consapevolezza sui dibattiti contemporanei e sulla coesistenza delle diverse fedi.

Paralleli con il Mondo Attuale: Elementi del gioco rispecchiano temi attuali legati al ruolo della religione nella società, mantenendo una connessione diretta tra l’esperienza virtuale e il dibattito del mondo reale.
L’Evolvere della Religione:
7. Progressione del Gioco: I giocatori avanzano attraverso i livelli, sperimentando la convergenza dei percorsi spirituali nel “mare di Dio,” simboleggiando l’unità potenziale oltre le differenze.

Riflessione e Dialogo: Il gioco incoraggia la riflessione sui temi della religione, promuovendo il dialogo costruttivo sulla fede e la sua evoluzione nel corso del tempo.
Impatto Sociale e Culturale:
9. Lancio e Reazioni: “Michael’s Gate” viene lanciato come una piattaforma digitale che non solo intrattiene, ma stimola il pensiero critico e la discussione sulle relazioni interreligiose.

Comunità Virtuale: Si sviluppa una comunità virtuale attorno al gioco, facilitando il dialogo interculturale e la condivisione di esperienze, contribuendo alla comprensione e all’empatia tra giocatori di diverse origini religiose.
Attraverso queste tappe, “Michael’s Gate” aspira a essere non solo un gioco coinvolgente ma anche un veicolo per esplorare la complessità della religione, incoraggiando la comprensione e la connessione tra individui di diverse prospettive spirituali.

Arte: 12 milioni di euro per michael’s gate.

La titolare dell’opera michael’s gate ha ricevuto un offerta di dodici milioni di euro per la prima opera al mondo firmato col codice genetico dell’artista hypnos.Le trattative sono molto lunghe perche’ l’opera del famoso pittore Italiano non rappresenta soltanto un ottimo e originale lavoro informale ma anche un idea quella del Dnartfirm che pone le basi di una banca genetica mondiale degli artisti geneticamente identificati. Hypnos in una nota ha identificato e sintetizzato una corrente nuova denominata genart.
La nuova svolta per la lotta alla contraffazione delle opere potrebbe essere proprio la firma con il DNA dell’artista. I falsari non avranno più scampo. Quanti ne faranno tesoro, chi prenderà esempio? Il tempo rivelerà l’efficienza del sistema.
Si chiama Signature Dna Art (o anche Dna-artfirm) ed è una firma biologica per suggellare l’autocertificazione dell’opera pittorica. Il primo ad utilizzarla, è lo stesso ideatore Gilberto Di Benedetto, conosciuto anche come Hypnos. Si tratta, in sostanza di apporre dietro la tela un blister contenente il DNA dell’artista.
Michael’s Gate è la prima opera corredata di Dna-artfirm.
Che sia la prima di una lunga serie?
Questa sua duplice valenza potrebbe tra le cose migliorare la visibilità dell’artista e per la curiosità che lo lega al mondo della scienza magari avvicinare un pubblico che magari prima non ne conosceva le opere.
L’idea, come appare anni fa nell’intervista rilasciata ad Adnkronos, è scaturita dall’esigenza di porre un divario tra il suo crescente successo e la moltitudine di opere a lui segnalate che portano il suo nome ma che non ha mai realizzato. Certo non si tratta di vera e propria contraffazione quanto di appropriazione di nome e stile pittorico. (La sostanza non cambia).
Ci si ritrova qui ad una svolta epica per la tutela della proprietà intellettuale, che andrebbe approfondita tanto dal mondo degli artisti che dei legislatori. Come è prevedibile non è escluso che anche una forma così “certa” della prova non possa essere i qualche modo aggirata, perché in fondo quello che serve è un campione di dna dell’artista, ma tecniche e strategie per porsi al riparo non sono propriamente da escludere.
C’è chi già ne riconosce il potenziale rivoluzionario come Andrea de Libertis, perito d’arte e presidente dell’Istituto europeo per le politiche culturali e ambientali  affermando di voler premere nei confronti del legislatore per istituire presto una banca dati con le firme biologiche degli artisti. Affermazione che ha subito ricevuto il benestare da parte di molti dei suoi colleghi.

Hypnos è l’ultimo vero pittore surrealista. I suoi riferimenti artistici sono invocazioni agli dei delKaos ed Etere, due figure chiave della cosmogonia orfica. Tutto lascia pensare che l’autore abbia attinto dall’etica del Fedone di Platone e i suoi dipinti rappresentano un vero e proprio mondo mistico, la cui influenza con la creazione di Michael’s Gate 100 x 150 cm (la prima opera in tutto il mondo con il DNA certificato) estende la cultura scientifica attuale. Così il lavoro di Hypnos è straordinariamente moderno, in quanto corrisponde alle varie dottrine della moderna estrazione biologica, facendo di un semplice epifenomeno una rappresentazione dello spirito del corpo.
Le implicazioni culturali ed emotive di questo capolavoro sono certamente affascinanti e storicamente rappresentano una fase del terzo millennio della nostra storia. In ogni caso l’opera Michael’s Gate per il suo valore intrinseco quale pietra miliare proiettata nel futuro della storia dell’arte, assume per l’eccezionale intuizione del pittore (relativa alla firma genetica) anche un valore economico rilevante e riconoscibile.

E’ un passo oltre la lotta alla contraffazione; è non solo una tutela chiaramente più efficacie ma che valorizza l’importanza dell’artista. E’ una commistione tra tecnologia e arte, è il digitale fantascientifico unito alla realtà del bello .