Storie di donne, storie di professioniste, semplicemente storie di persone, che alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna, si sono raccontate e confrontate durante l’evento “Il reinserimento lavorativo delle donne fuoriuscite dal mondo del lavoro e presentazione di W.E.I. nuova associazione di empowerment femminile
In una sala gremita di persone, nei nuovi Studi TV di Sibillamedia, Sabrina Marrano, giornalista, editore di Sibillamedia e direttore de L’Opinionista News, ha accolto il pubblico e introdotto gli ospiti della serata.
A inaugurare la serata il Vicesindaco Marina Chiarelli, che ha ripercorso, attraverso la sua esperienza personale, le sfide che una donna deve affrontare ogni giorno, tra carriera, famiglia, interessi da coltivare e relazioni da curare.
A prendere per prima la parola tra le relatrici Elisabetta Belletti, Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, che ha ripercorso lo stato dell’arte dell’imprenditoria femminile, guardando i dati più recenti che raccontano il nostro territorio come abitato da giovani donne sempre più intraprendenti, che sempre di più decidono di aprire nuove realtà e di offrire nuovi prodotti e servizi, tra queste, inoltre, moltissime sono straniere, che decidono quindi di investire nel nostro Paese e nella nostra Provincia per lanciare i loro business.
E sempre parlando di imprenditoria femminile, lo sguardo offerto da Roberta Massaro, VicePresidente Gruppo Giovani Confindustria Novara Vercelli e Valsesia e Imprenditrice Progetto Omnia, rispetto al suo viaggio da dipendente a imprenditrice ha appassionato il pubblico e ha messo in luce come alcuni tratti più marcatamente femminili, quali la sensibilità e l’empatia, siano soft skills preziose nell’ambito della ricerca del personale, mondo all’interno del quale Massaro si muove, fatto di storie e incontri che ci restituiscono un’immagine ancora complessa della figura della donna nel mondo del lavoro.
Tra chi si sente in dover di rassicurare il datore di lavoro che nonostante la famiglia riuscirà a fare tutto e chi ancora ha timore a chiedere maggior flessibilità proprio per questi motivi, il mondo del lavoro necessita ancora di emanciparsi da vecchi pregiudizi.
Rimanendo sempre nella cornice del mondo delle professioni, l’evento di Sibillamedia ha presentato ai partecipanti una nuova realtà, W.E.I. (Women Empowerment Independent) per l’orientamento lavorativo delle donne, fondata da Costanza Gallina, Career advisor, orientatrice accredita ASNOR – Associazione Nazionale Orientatori, autrice “Realizza chi sei – Un percorso di self-empowerment”.
A far da guida, nel suo intervento, il tema della consapevolezza, che è ciò che deve guidare le persone nelle scelte di ogni giorno e ancora di più nel momento di necessità, quando devono essere ri-orientate dopo aver perso il lavoro o l’essere uscite dal suo mercato.
Conoscere la complessità della figura del Career Advisor, che non è un’agenzia del lavoro, ma un consulente capace di fornire gli strumenti per tornare in pista.
In questo contesto nasce così W.E.I., con la missione di celebrare, ispirare e condividere le storie incredibili di donne che hanno superato sfide, realizzato sogni e fatto la differenza, trattando temi come i successi professionali e la crescita personale, le storie di donne che hanno superato momenti difficili e ne sono uscite più forti, così come la promozione di progetti e iniziative a forte impatto sociale e consigli pratici su come gestire la vita personale e professionale con successo.
Ospiti dell’evento, oltre a questa rappresentanza del mondo imprenditoriale, due istituzioni novaresi nell’ambito del sociale: Elia Impaloni, Presidente Associazione Liberazione e Speranza e Novarese dell’Anno 2024, e Mauro Franchini, Presidente della Cooperativa Sociale Il Ponte.
Appassionata e molto importante la testimonianza portata da Impaloni sull’importanza (e al tempo stesso la difficoltà) dell’inserimento o ricollocamento lavorativo di donne vittime di violenza, che, sradicate dal loro contesto di riferimento devono ricostruire e ricostruirsi, partendo anche dalla necessità di rendersi autonome attraverso un’occupazione.
Liberazione e Speranza ha 18 case a Novara in cui accoglie donne in condizione di fragilità, in una rete di soci della Cooperativa che lavorano e si impegnano in essa per generare benessere: “Per noi è fondamentale il tema della conciliazione: parliamo di donne che lavorano per donne e insieme a donne, con i loro carichi famigliari ed emotivi. Sono persone che ci chiedono aiuto, che sono molto vulnerabili e il tema lavoro è importantissimo”, ha raccontato.
E, a proposito di lavoro cooperativo, quello portato avanti da Il Ponte, rappresentato ieri sera dal presidente Franchini, è un modello transitivo, dove le persone con disabilità o fragilità coinvolte nelle attività della cooperativa, vengono inserite in progettualità con lo scopo di fare esperienza ed essere poi inserite nel mondo del lavoro.
Nel 2023, nelle 344 persone entrate in contatto con Il Ponte, è 50/50 nella distribuzione di genere, ma per quanto riguarda le persone che si occupano di tutoraggio, responsabilità e di azione per questo modello, la maggior parte sono donne: “Il 73% delle persone che sono da noi, sono persone con disabilità o fragilità. Di questo 73, il 68% sono donne…come dire che la cooperazione è donna!” ha chiosato Franchini.
L’ampio spazio lasciato alle domande del pubblico alla fine di tutti gli interventi, ha testimoniato la forza dell’evento e dei professionisti chiamati a portare la loro testimonianza e il loro racconto di vita: una serata importante, che ha voluto lanciare un seme che possa germogliare in nuove consapevolezze e riflessioni sul mondo della donna e del lavoro, alla vigilia dell’8 marzo.