Ricavi, i social network hanno cambiato strategia

La crisi degli ultimi anni si è fatta sentire anche nel ricchissimo settore dei social network, che hanno patito una riduzione dei loro ricavi da fonti tradizionali (ossia la pubblicità). Per questo motivo Meta&Co hanno deciso di cambiare strategia, mutuandola un po da quella tipica dei giornali.

La nuova rotta dei ricavi

Il modello di business dei grandi social network è stato sempre lo stesso finché c’è stata una crescita impetuosa. I ricavi erano generati essenzialmente dagli inserzionisti pubblicitari, che sborsavano per altro vagonate di denari per acquistare quegli spazi.
Adesso invece la fonte viene diversificata, includendo anche i semplici utenti.

La spunta blu

ricavi social networkA fare da apripista a questa nuova strada è stato Elon Musk. Il magnate australiano ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari sul finire dello scorso anno. Tra le sue prime decisioni c’è stata quella di spingere con forza sugli abbonamenti a pagamento, necessari per ottenere la “spunta blu”. Si tratta in sostanza di un bollino di autorevolezza, di una certificazione riguardante l’identità dell’account, concessa dietro una documentazione di identità e il pagamento di un abbonamento.

In parte tutto questo dovrebbe servire anche a limitare le fake news, ma essenzialmente serve per gonfiare i ricavi del social. E non è un caso che questa rivoluzione parta daTwitter, visto che il social ha registrato ricavi in calo del 35% nell’ultimo trimestre del 2022, con i pattern più affidabili che segnalavano allerta rossa. Il calo del fatturato è principalmente imputabile al crollo delle entrate pubblicitarie, guidato dallo stop alle sponsorizzazioni deciso da 500 tra i maggiori inserzionisti del social network.

Se all’inizio la mossa di Elon Musk venne giudicata come dissennata, adesso non lo è più. Alzi gli altri social si stanno muovendo lungo la stessa direzione, come Facebook ed Instagram (di proprietà di Meta).

Una novità… datata

Se per il mondo dei social si tratta di un’assoluta novità, in realtà questo schema è abbastanza datato visto che lo applicano da decenni i giornali di tutto il mondo. In questo settore i ricavi pubblicitari sono da anni integrati da quelli derivanti dagli abbonamenti che gli utenti devono sottoscrivere per avere accesso a tutte le notizie illimitatamente.
Certo ci sono delle differenze importanti, perché nel caso dei social l’utente non paga solo per leggere ma anche per veder pubblicato in modo più forte quello che scrive. In secondo luogo si genera una convivenza tra utenti paganti e non.

Prospettive

Quello che sta accadendo nel mondo dei social network probabilmente lo vedremo allargarsi ad anche altri settori. La ragione su cui poggia questa convinzione è che, dopo anni di crescita ininterrotta del business, le aziende che facevano ricavi da urlo su internet adesso devono fare i conti con una realtà nuova, visto che gli indicatori di trend following continuano a prevedere un costante calo delle tradizionali entrate pubblicitarie. La crescita impetuosa giustificava di far pagare poco o nulla agli utenti. Ma ora che la crescita non è più così forte, inevitabilmente la strada tracciata da Elon Musk verrà seguita anche da altri.