Prezzi del rame, la corsa al rialzo potrebbe non essere finita

La marcia rialzista dei prezzi del rame ha proseguito per la quarta settimana consecutiva, alimentata dai segnali di una domanda ancora molto robusta alla quale si contrappone un offerta che si fa sempre più scarsa.

I driver dei prezzi del rame

rameDal lato della domanda continua ad esserci un forte ottimismo, che esercita una pressione rialzista sui prezzi del rame. Questo metallo infatti è fondamentale nel percorso di transizione energetica, per cui la sua domanda continua a essere robusta e tendenzialmente anche in crescita. Il processo di elettrificazione del sistema economico del resto è il fulcro della transizione energetica green (e la conduttività del rame è seconda soltanto a quella dell’argento).

A guidare la corsa e soprattutto la Cina, che è il più grande consumatore di rame al mondo. Il miglioramento della domanda dalla Cina ha spinto le importazioni di rame del 16% a 474.000 tonnellate a marzo.

I problemi dal lato dell’offerta

Se spostiamo l’attenzione sull’offerta, los cenario cambia perché non sembra riuscire a tenere il passo. Le interruzioni che ci sono state di recente, soprattutto nello Zambia, hanno reso ancora più complicato il quadro relativo all’offerta di metallo. Le fonderie cinesi di rame si avvicinano all’approvazione normativa che consentirà loro di ridurre la produzione, proprio a causa delle difficoltà di approvvigionamento. Il deficit di offerta è anch’esso un fattore che agisce in chiave rialzista sui prezzi. E siamo a due.

Le sanzioni alla Russia

Un altro problema che rischia di incidere sui prezzi del rame sono le sanzioni alla Russia. Washington e Londra hanno di recente vietato gli scambi di alluminio, rame e nichel che sono prodotti in Russia, rendendo complicate le attività di spread trading e alimentando così la volatilità dei prezzi del rame, che potrebbero ulteriormente aumentare nelle prossime settimane.

Le previsioni sul prezzo

Questo scenario ha indotto gli analisti di Citigroup a fissare un possibile target superiore ai 12.000 dollari per tonnellata nel medio periodo, mentre nei prossimi tre mesi si aspetta il superamento della soglia di 10.500 dollari per tonnellata. Attualmente il prezzo sta ritracciando (fonte Pocket Option link), dopo essere salito ai massimi dal 2022, con un picco di 9.640 dollari.