Il mondo ha deciso, anche per questioni di necessità, di svoltare realizzando un percorso di transizione energetica. Ma per arrivare al traguardo servono materie prime in abbondanza. Così come servono per i motori del futuro, per la robotica, l’intelligenza artificiale, le biotecnologie, ecc.
Nell’ambito delle materie prime essenziali per tutte queste applicazioni, un ruolo chiave lo gioca la Cina.
La leadership cinese sulle materie prime
Per realizzare la transizione ecologica occorrono delle materie prime critiche, che possono essere raggruppate in una trentina di elementi. Spiccano litio, cobalto, tungsteno, grafite e terre rare.
Per molti di questi elementi la Cina ha un ruolo di primo piano, tanto come produttore quanto come consumatore. Non c’è dubbio che Pechino domini al momento il mercato di questi fattori, controllando la filiera dall’estrazione fino alla commercializzazione.
La richiesta in aumento
Per comprendere quanto sia importante la posizione cinese, basta pensare al caso delle terre rare. Sono prodotte per il 95% dalla Cina. Pechino inoltre produce anche il 61% del silicio (essenziale per la produzione dei microchip) e ben oltre il 70% di gallio, tungsteno e germanio (che viene utilizzato per realizzare i pannelli fotovoltaici).
Per questo motivo il ruolo della Cina nella transizione ecologica sarà cruciale. Infatti secondo le stime di Quotex, sulla delle previsioni della Commissione Ue, la domanda di terre rare dell’Unione Europea aumenterà di sei volte entro il 2030, e di sette volte entro il 2050. Per il litio aumenterà di dodici volte entro il 2030 e di venti volte entro il 2050.
Domanda e offerta
Gli indicatori leading di tutte queste materie prime evidenziano una prospettiva estremamente crescente, a fronte di un’offerta che non riuscirà a tenere il passo.
Per questo gli Stati Uniti da tempo stanno provando a rompere il monopolio cinese delle terre rare. Aumentato la loro capacità estrattiva, e stringendo partnership importanti con Australia (che produce il 52% del litio) ed il Canada. Ma al momento la Cina è assolutamente in una posizione leader del mercato.