Massimo Malvestio: imprese e operazioni straordinarie di capitale, l’approfondimento

L’esperienza di Massimo Malvestio, fondatore e Presidente del Comitato per gli Investimenti di Praude Asset Management, al convegno “Borsa e private equity: aprire il capitale a terzi tra rischi ed opportunità”: l’intervento dell’avvocato.

Massimo Malvestio

Massimo Malvestio: soluzioni finanziarie alternative al credito bancario, il punto dell’avvocato

Sempre più aziende sono costrette a ricorrere a soluzioni finanziarie alternative al credito bancario per soddisfare le loro esigenze di crescita: l’avvocato Massimo Malvestio, fondatore di Praude Asset Management e attuale Presidente del Comitato Investimenti, ha espresso il suo punto di vista in merito lo scorso 2 dicembre nel corso di un forum organizzato da Assindustria Venetocentro per approfondire il tema. I lavori sono stati aperti dal Vice Presidente Marco Stevanato, che ricopre la stessa carica anche in Stevanato Group: oltre all’avvocato Massimo Malvestio sono intervenuti Federico Riggio, CIO e Founding Partner di Helikon Investments, e Paolo Possamai, Direttore di “Nordest Economia”. Mini bond, fondi di private equity, quotazione in Borsa ma anche l’ingresso di partner industriali in azienda: il Presidente del Comitato Investimenti di Praude Asset Management ha sottolineato come per ogni realtà imprenditoriale sia fondamentale acquisire la capacità di individuare la soluzione più funzionale alle sue specifiche necessità.

Massimo Malvestio: attenzione e consapevolezza fondamentali nel ponderare le alternative

In Veneto sono circa una novantina le aziende che potrebbero aprire il capitale a terzi. Indispensabile secondo Massimo Malvestio è quindi ponderare ogni singola alternativa: in particolare, come rileva l’avvocato, la quotazione in Borsa è un “processo lungo, costoso, che impegna molto le società”. Servono dunque grande attenzione e profonda consapevolezza nello scegliere la direzione in cui portare la propria azienda: “Ho visto gente spendere milioni e quotazioni raggiunte con costi vicini al 20% degli importi ottenuti”. Bisognerebbe poi considerare la possibilità di “ottenere soldi dalle banche, visti i tassi”. Il mercato azionario invece si configura come “opzione giustificata” nella vision di Massimo Malvestio quando non sussistono altre modalità per raccogliere i capitali: resta comunque difficile per una “buona azienda” non riuscire a trovare banche e operatori di Private Equity disposti a intervenire.