Con il romanzo Quei brutti fatti allo Storga, Maria Francesca Bello, autrice residente a Treviso, fa il suo esordio nel panorama letterario italiano. Pubblicato da Epigraphia a.c.r., il libro è una narrazione avvincente che mescola intrighi, misteri e una profonda introspezione dei personaggi.
Ambientato in una cittadina del nord Italia, il romanzo prende vita durante il difficile periodo della pandemia, offrendo uno spaccato delle tensioni sociali e delle difficoltà economiche che colpiscono i protagonisti. L’intreccio segue le vicende di Lavinia, una fotografa che si ritrova coinvolta in un’indagine ricca di colpi di scena, legata al ritrovamento di un cadavere nel parco dello Storga. Mentre cerca di mantenere l’equilibrio nella sua vita personale, Lavinia si addentra in una spirale di segreti nascosti e relazioni ambigue, in un contesto dove nulla è come sembra.
Con uno stile narrativo avvincente e una capacità magistrale di scandagliare l’animo umano, Maria Francesca Bello propone una storia che cattura il lettore dalla prima all’ultima pagina. La trama, ricca di suspense e indagini psicologiche, è arricchita da dialoghi serrati e personaggi profondamente caratterizzati, che esplorano le complessità delle relazioni umane e le ombre della vita quotidiana.
Questo libro, oltre a rappresentare una riflessione sul senso di isolamento esistenziale e sulla verità nascosta dietro le apparenze, è un’opera che invita a interrogarsi sui misteri dell’animo umano e sulle conseguenze delle scelte personali. Con Quei brutti fatti allo Storga, Maria Francesca Bello si impone come una nuova voce da seguire con attenzione nel panorama letterario contemporaneo.