Iran e Russia, arriva l’accordo di cooperazione

È in fase di perfezionamento un accordo di cooperazione a tutto campo che coinvolgerà la Federazione Russa e l’Iran. A livello energetico i rispettivi colossi nazionali (Gazprom e NIOC) hanno già siglato un memorandum di collaborazione, ma ora si attende l’ufficializzazione a livello politico. Un ulteriore impulso su questa strada è stato dato dai colloqui effettuati fra i vertici iraniani (il presidente Ebrahim Raisi e la Guida suprema Ali Khameini) e il presidente Vladimir Putin, a latere del summit del 19 luglio in “formato Astana” che ha visto intervenire a Teheran anche il leader turco Tayyip Erdoğan. Il summit riguardava la composizione della crisi siriana, ma i partecipanti hanno poi svolto i loro negoziati bilaterali.

I giganti energetici cooperano

NIOC e Gazprom hanno firmato un accordo da 40 miliardi di dollari poco prima del summit di Teheran. Agli iraniani serve l’aiuto russo per sfruttare in maniera più intensa (e poi esportare meglio) i propri giacimenti di gas, di LNG e di petrolio. Le sanzioni americane hanno infatti chiuso l’accesso a materiali e tecnologie, ma Mosca può dare una mano coi giacimenti di gas di Kish e di Pars Nord e con sei giacimenti petroliferi, oltre alla posa dei gasdotti. Da Washington è giunta la notizia pure della fornitura iraniana di centinaia di droni militari alle Forze russe, che sarebbero ormai stanche, demotivate e prive di mezzi nella loro operazione speciale in Ucraina, almeno secondo gli americani. Peccato che questa stessa notizia sia stata ridimensionata e parzialmente smentita proprio dalla Casa Bianca, per voce di John Kirby, del dipartimento per la sicurezza nazionale.

Un accordo ventennale

Il trattato di cui si attende la firma finale copre un’estensione temporale di venti o venticinque anni. La prima bozza era stata consegnata dal presidente iraniano Raisi a gennaio nella sua visita a Mosca, e il ministro degli Esteri russo Lavrov ha data la versione riveduta a giugno. Gli ambiti dell’accordo sono variegati ma non si conoscono in dettaglio. Quel che è sicuro è che sarà anche incluso lo sviluppo del Corridoio Nord-Sud, un canale commerciale che resta fuori dalle battaglie a colpi di sanzioni con l’Occidente: partendo dal Mar Baltico in Russia, arriva in India passando per i porti dell’Iran sul Mar Arabico e agevolerà lo scambio di merci sull’asse verticale dell’Asia.

La politica estera dinamica dell’Iran

Teheran si sta muovendo molto sulla scena mondiale. Isolata dalle sanzioni americane, cerca sponde e alleanze per rinsaldare il fronte anti-Washington. Oltre ad aver chiesto di entrare nel blocco politico-economico dei BRICS, ha ottenuto l’innalzamento allo status di Paese membro dello SCO, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai che si occupa di questioni relative alla stabilità e alla sicurezza del continente asiatico. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha detto: l’Iran è il centro di una diplomazia dinamica, mentre il membro del comitato parlamentare iraniano sulla sicurezza nazionale Fadahossein Maleki ha definito la Russia come il “principale partner strategico” di Teheran.
Fonte: https://strumentipolitici.it/liran-e-pronto-a-cooperare-con-la-russia/