Intervista a Gian Maria Mossa: i piani di Banca Generali dopo l’acquisizione di Intermonte

“Essere motore del sistema ci piace ancora di più, perché facciamo bene ai nostri clienti, alla banca, ma anche al Paese stesso”: l’intervista del “Corriere della Sera” all’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa all’indomani dell’annuncio del lancio di un’opa su Intermonte.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: la vision di Banca Generali dietro l’operazione su Intermonte nell’intervista all’AD

Noi vogliamo entrare in una nuova fase del concetto di protezione patrimoniale”, ha spiegato l’AD Gian Maria Mossa al “Corriere della Sera” parlando dell’operazione su Intermonte annunciata lo scorso 16 settembre. “Noi siamo diventati quello che siamo perché siamo riusciti a costruire relazioni molto forti, di lungo periodo, tra il nostro banker e il cliente di riferimento. Ci rendiamo conto che sempre più spesso l’imprenditore ha bisogno di essere accompagnato, in una logica di protezione, a ragionare in modo più ampio sull’azienda e riuscire a internalizzare le competenze in quest’ambito ci porta a un livello superiore di consulenza allargata, globale”, ha aggiunto Gian Maria Mossa sottolineando la vision dietro l’operazione. Nell’intervista pubblicata lo scorso 23 settembre all’interno dell’inserto “L’Economia”, l’AD di Banca Generali ha evidenziato anche che “per una banca come la nostra, che gestisce clientela rilevante e che ha quote di amministrato molto importanti, avere delle eccellenze nell’intermediazione di azioni e di derivati aggiunge un pezzo alla catena del valore”.

Gian Maria Mossa (Banca Generali): persone di fiducia, a fianco del cliente, nel lungo periodo

Gian Maria Mossa si è quindi soffermato anche sui vantaggi per i clienti: “L’imprenditore può contare sul rapporto di fiducia con il banker. Un rapporto di lunga data”. Il limite di alcuni operatori nel capital market è il “mordi e fuggi” secondo l’AD di Banca Generali: “Manca l’idea di dare una continuità alla relazione che è invece il concetto su cui facciamo leva: persone di fiducia, a fianco del cliente, nel lungo periodo. Siamo convinti che in un contesto come questo ci sia bisogno di capitali per le imprese e c’è bisogno di affiancare l’imprenditore nel momento di affrontare scelte di governance, di passaggio generazionale e di innovazione. Internalizzare alcune capabilities rende più solido tutto il progetto”. Nell’intervista emerge inoltre anche la consapevolezza del ruolo di responsabilità che un Istituto come Banca Generali gioca in un momento di profondo cambiamento come quello attuale: “Siamo a un punto di minimo. Nel 2023 c’è stata la grande crisi delle PMI quotate. Abbiamo però davanti un momento di ripresa che si prospetta sia ciclica, quindi con presupposti economici, i tassi, l’economia, sia congiunturale-politica perché c’è sempre più bisogno della comprensione della necessità di muoversi tutti nell’avvicinare i capitali alle imprese”. È un “tema italiano, europeo” che occorre necessariamente svolgere per ripartire il sistema, osserva Gian Maria Mossa: “Ecco che allora essere motore del sistema ci piace ancora di più, perché facciamo bene ai nostri clienti, alla banca, ma anche al Paese stesso”.