InnovUp – Assolombarda: Decimo Osservatorio sull’Open Innovation e il Corporate Venture Capital in Italia

InnovUp – l’Associazione che dal 2012 riunisce e rappresenta tutti gli attori della filiera innovativa italiana, e Assolombarda hanno presentato i risultati del decimo Osservatorio sull’Open Innovation e il Corporate Venture Capital Italiano in collaborazione con OGR Torino.

L’Osservatorio, realizzato con la partnership scientifica degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e con il supporto dell’Area Politiche per il Digitale e Filiere, Scienza della Vita e Ricerca di Confindustria, con Fondazione MAI e Piccola Industria Confindustria, ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza su un tema – la contaminazione tra industrie mature e giovani imprese innovative ad alto potenziale di crescita – in grado di introdurre innovazione e talenti nelle imprese consolidate e di aprire nuovi mercati, creando opportunità di crescita, per le imprese emergenti.

Il Corporate Venture Capital (CVC) rappresenta investimenti di minoranza in equity da parte di imprese mature consolidate verso startup e imprese innovative, con l’obiettivo non solo di ottenere ritorni finanziari ma anche di creare ecosistemi innovativi e arricchire le startup con know-how e capitali. A livello internazionale, il CVC è da tempo uno strumento centrale nelle strategie innovative delle grandi aziende e una fonte importante di finanziamento per le startup, tuttavia in Italia, nonostante la crescente partecipazione di micro e piccole imprese al capitale delle startup innovative, il vero CVC ha avuto più difficoltà a posizionarsi nell’ecosistema dell’innovazione. Questo strumento, parte delle strategie di Open Innovation, mira a promuovere la collaborazione tra corporate e startup oltre i tradizionali confini aziendali.

L’Osservatorio analizza startup e PMI innovative, il loro sviluppo, la quota di CVC e le performance economiche, studiando anche le caratteristiche degli investitori corporate e i settori di investimento e distinguendo attività di CVC e investimenti di società più piccole.

Chiara Petrioli, Presidente di InnovUp ha dichiarato: “I dati del 2024 confermano la solidità del mercato dell’innovazione italiano, con un fatturato complessivo di 12,9 miliardi di euro generato da oltre 15.300 startup e PMI innovative. I dati fotografano un ecosistema maturo, che sta entrando in una nuova fase. Sempre più imprese nate come startup stanno evolvendo in PMI innovative, contribuendo in modo significativo ai ricavi e alla solidità complessiva del sistema. È un segnale che l’Italia sta imparando a capitalizzare l’esperienza delle giovani imprese ad alta innovazione. Un dato particolarmente positivo arriva dal Corporate Venture Capital: le startup partecipate da CVC registrano un valore della produzione mediano di 123 mila euro, con una crescita del +29,2%, secondo solo alle startup con investitori specializzati e nettamente superiore alle altre categorie. Inoltre, il 38,7% delle startup partecipate da CVC presenta una redditività positiva, dimostrando come l’apporto delle corporate non si limiti al capitale ma contribuisca concretamente alla crescita e alla sostenibilità economica. Tuttavia, è necessario ampliare la base degli investitori corporate: attualmente circa un terzo delle partecipazioni proviene da micro o piccole imprese, mentre il vero Corporate Venture Capital con aziende di almeno 50 dipendenti caratterizza solo il 3,4% delle realtà innovative. Questi dati dimostrano che il legame tra corporate e innovazione sta producendo risultati tangibili, ma serve un maggiore coinvolgimento delle grandi imprese per consolidare una crescita strutturata e sostenibile dell’ecosistema”.

I dati chiave

Nel 2025 un’impresa innovativa su tre (oltre 5.700) è partecipata da altre società non finanziarie, ma solo il 3,4% da corporate con almeno 50 dipendenti.

Il CVC in Italia nel 2025 segna una ripresa, con investimenti pari a 177 milioni di euro (+13% rispetto al 2024).

In Italia oggi operano circa 15,3 mila startup e PMI innovative, che contano 81,7 mila soci, per un fatturato complessivo di 12,9 miliardi di euro nel 2024.

Nel 2016, anno della prima edizione dell’Osservatorio, le startup e PMI innovative erano meno della metà, 6,7 mila, e coinvolgevano poco più di 23 mila soci. In questi dieci anni, le imprese innovative italiane hanno generato oltre 67 miliardi di euro di fatturato.

Il numero di imprese innovative è però in calo per il terzo anno consecutivo (-3,6% sul 2024). Questa contrazione si spiega sia con un aumento delle uscite legate al raggiungimento del limite dei 5 anni delle startup, che nel biennio 2020-2021 avevano raggiunto il loro picco di costituzioni, sia con un minor numero di iscrizioni al registro delle startup (1.520 nei primi nove mesi dell’anno, erano il doppio nello stesso periodo del 2021), mentre le PMI innovative aumentano.

Più di un terzo delle startup e PMI innovative è partecipato da altre società non finanziarie, ma solo 523 (il 3,4% del totale) vedono investimenti da aziende medio-grandi sotto forma di Corporate Venture Capital.

Ciononostante, il contributo del CVC si rivela particolarmente importante per le startup, che nel 2024 raggiungono un fatturato mediano di 123 mila euro, un livello nettamente superiore alle startup partecipate da altre società non finanziarie (40.000€) e inferiore solo a quelle partecipate da investitori specializzati in innovazione.

Tra gli investitori corporate, c’è una forte presenza (37,7%) di società industriali. Quasi un quarto degli investimenti CVC sono destinati a startup e PMI che svolgono ricerca e sviluppo e la quota sale al 41,2% per le corporate industriali.

Poco più di ¾ delle società non finanziarie con partecipazioni in startup e PMI innovative sono micro, con meno di 10 dipendenti. Sono meno del 10% gli investitori corporate con almeno 50 dipendenti che sono riconducibili ad attività di CVC.

Si conferma una forte carenza di soci CVC nel Centro-Sud: qui si trovano il 47,4% delle imprese innovative italiane, ma solo il 32,1% degli investitori corporate. Quasi la metà (48,4%) degli investimenti CVC sono però diretti in regioni diverse da quelle di origine delle corporate, raggiungendo startup e PMI a una distanza media di 187km.

Assumendo la prospettiva delle corporate che hanno attivato programmi di CVC, si assiste ad una ripresa degli investimenti dopo il calo del 2024: le corporate tornano a investire – in totale 189 milioni, di cui, però, solo 60 in Italia -, ma con un approccio più selettivo e orientato a iniziative con un chiaro valore per il business.

Si rileva un focus crescente su startup strategiche per il core business: le aziende privilegiano progetti che abilitano competenze, tecnologie o applicazioni funzionali alle proprie attività chiave, riducendo investimenti puramente esplorativi.

Riorganizzazioni interne e cambi di strategia in corso: molte corporate stanno ripensando ruoli, processi e modelli operativi del CVC e dell’Open Innovation per aumentarne l’efficacia e l’allineamento con le priorità aziendali.

La vera criticità è la gestione della collaborazione: per generare valore serve una maggiore coerenza tra aspettative, governance e modalità operative delle corporate rispetto alle logiche e ai tempi delle startup.