Inflazione e svalutazione monetaria sono costate care a Erdogan

Alla fine di marzo, le elezioni politiche in Turchia hanno sancito una brutta sconfitta per Erdogan. I due motivi principali che hanno spinto l’elettorato a voltare le spalle al sultano turco sono stati la corsa dell’inflazione e la svalutazione della Lira.

Cosa c’entrano le elezioni con l’inflazione

turchiaLa sconfitta di Erdogan poggia su un malessere economico avvertito dalla grande maggioranza della popolazione, incluso una grossa fetta dell’elettorato del presidente. La fase populista che Erdogan ha attraversato tra il 2018 e il 2021, culminata nell’utilizzo di strumenti di politica monetaria contrari alle regole convenzionali, ha finito per alimentare l’inflazione e la svalutazione della lira.

La questione dei tassi di interesse

L’errore più grave commesso dal sultano turco è stato quello di osteggiare i rialzi dei tassi di interesse, che invece sarebbero stati necessari per contenere l’inflazione. Erdogan ha voluto alimentare la crescita economica (grazie al costo del denaro a livello contenuto) ad ogni costo. Le conseguenze di questa politica non convenzionale sono state disastrose. Infatti nonostante l’economia turca continui ad essere in crescita, inflazione e svalutazione della lira hanno colpito duro la popolazione (soprattutto le classi più anziane), alimentando il dissenso verso Erdogan. Un dissenso che si è manifestato nell’ultima tornata elettorale, che ha fatto perdere al partito di governo città importanti come Istanbul e Ankara.

Il tasso di inflazione in Turchia è esploso fino all’85% a novembre 2022. Questo ha finito per mettere pressione sul valore della moneta nazionale, che è precipitato rispetto al Dollaro statunitense, toccando nuovi minimi storici (adesso il cambio USDTRY è sopra quota 32) e con l’awesome oscillator che continua a segnalare ipercomprato da tempo.

Lo scenario

Anche se è prematuro dire che sta per concludersi un’era, non c’è dubbio che il campanello d’allarme per il partito di governo stia squillando molto forte. Anche se è stato rieletto appena l’anno scorso, Erdogan vede il numero dei consensi in declino. Piace sempre di meno il fatto che si sia circondato di yes-man, mentre la popolazione vorrebbe un sistema politico più democratico e trasparente. Ed anche gli hedge fund piu grandi al mondo da tempo gli hanno voltato le spalle. Di sicuro da ora in poi, Erdogan dovrà ridisegnare la gerarchia politica rivedendo in special modo gli eccessi di centralizzazione del potere.