Il raffinato contesto “Spoleto Arte” accoglie nel Palazzo Leti Sansi le sculture di Ruggero Marrani

Il pregiato allestimento delle mostre di “Spoleto Arte” curate dal critico Vittorio Sgarbi presso lo storico Palazzo Leti Sansi, nella centralissima Piazza del Mercato a Spoleto, si svolgerà dal 27 Giugno al 24 Luglio, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. Tra i nomi di spicco selezionati per l’esposizione lo scultore Ruggero Marrani porterà alcune suggestive opere ispirate dall’influsso futurista.

Marrani conduce la formazione accademica sotto la guida di Gerardo Dottori, pittore perugino, affermato protagonista della seconda generazione del futurismo. I suoi primi lavori sono creazioni su tela, caratterizzate da uno spessore materico molto accentuato, che si concretizzerà nel passaggio da bidimensionalità a tridimensionalità. Da inizio anni Novanta decide di abbandonare il percorso pittorico e dedicarsi esclusivamente alla scultura. Si rivolge soprattutto al settore della ceramica policroma. In seguito, riprende gli studi cartografici e realizza le prime “Aerosculture” sintesi di processi e procedimenti, sia fisici sia mentali, sulle quali spiega “Ho effettuato la mia ricerca partendo dall’attenta osservazione cartacea di città o agglomerati urbani, che l’uomo ha costruito durante i secoli, da quelle micenee, greche e romane, alle planimetrie Nazca in Perù, fino alle città medioevali e rinascimentali”. E aggiunge “Nella realizzazione di ogni opera, partendo dalla forma perimetrale della base in legno, lo studio del progetto segue uno schema geometrico dinamico, che dà la forma alla terracotta per creare un -unicum- tra base d’appoggio e scultura”.

Alla fine degli anni Novanta è ispirato dalle steli azteche, nascono i “Totem” sculture in ceramica a tutto tondo, con strutture dinamiche e “verticistiche”. Attraverso le “Aerosculture” e i “Totem” lo spettatore viene coinvolto, ma solo passivamente. Da qui la nascita delle “Aerosculture interattive e sonore” sulle quali commenta “Sono strutture, che consentono il coinvolgimento diretto e attivo del fruitore, che può agire e intervenire sull’opera, ruotandola, spostandola, muovendola e anche suonandola. Queste nuove soluzioni artistiche stimolano l’azione dell’osservatore, che può modificare l’aspetto formale, lasciando però intatta la caratteristica strutturale”. E prosegue “La mia parola d’ordine è vietato non toccare. Infatti, per uno sculture creare con le mani è assolutamente normale, ma anche lo spettatore per poter comprendere deve -sentire e vedere- attraverso il tatto. Con il tatto è possibile concretizzare la realtà e si possono percepire emozioni e sensazioni, che la vista da sola non potrebbe completamente soddisfare. Perciò, ho inventato queste opere di stimolo sensoriale e acustico”.