Il 15 dicembre 2022 arriva negli scaffali un libro che si legge come un giallo, Il quinto Van Halen (LINEA-R, pag. 199). Il libro è stato scritto da Mimmo Parisi, del quale si ricorda – nella sua recente produzione – un thriller che titola, All’ombra di Diabolik. Quest’ultima pubblicazione, ha partecipato alle celebrazioni del personaggio, Diabolik, ideato e divulgato da Angela Giussani negli anni sessanta.
I Van Halen
Con Il quinto Van Halen si cambia rotta. Dal mondo del fumetto ci si sposta in quello tardo glam rock. Nei Paesi Bassi il cognome Van Halen è abbastanza frequentato, comunque e a scanso di equivoci, qui il riferimento va a quei Van Halen: quelli di Jump, Panama e tanti altri successi internazionali.
La formazione storica che è coprotagonista fra le pagine del libro, è quella che comprende i nomi di Alex van Halen, Michael Anthony, David Lee Roth e Eddie van Halen. In altre parole, i musicisti che negli anni settanta fecero decollare il dirigibile della band. Ovviamente, l’apporto artistico dei due altri vocalist passati nelle fila del gruppo – Sammy Hagar e Gary Cherone – non è in discussione. Il fatto è che la narrazione dell’autore è legata a quella prima formazione.
Un favoloso debut album
Chi ha amato alla follia lo stile e la produzione della band ricorderà sicuramente il successo enorme del loro debut album, Van Halen. In seguito la fortuna continuerà a seguire i quattro, ma le vendite di quel primo album non saranno mai eguagliate. Quel lavoro pubblicato nel 1978 – secondo una leggenda che gira nel mondo della musica alternativa – ebbe quel riscontro grazie soprattutto all’apporto di un musicista incredibile che, altrettanto incredibilmente, non è mai diventato famoso.
Chi era costui? E perché si è tirato indietro un attimo prima che il debut album Van Halen scoppiasse nelle classifiche? A dire il vero il nome ora si conosce, Steve Farrell, chitarrista talentuoso quanto il compianto Eddie. Tutto il resto si potrà apprendere dalle pagine del romanzo.