In vista delle elezioni politiche che si terranno il 2 aprile, il presidente Rumen Radev ha deciso lo stop agli armamenti per l’Ucraina. In questo modo, la Bulgaria smette almeno temporaneamente di rifornire Kiev e soprattutto evita di concedere i suoi caccia MiG-29. La scelta fatta da Radev deriva da ragioni di politica interna di Sofia, che con le quinte elezioni in un lustro non ha ancora trovato un governo stabile.
Il presidente spiega i motivi
L’interruzione agli aiuti militari durerà almeno fino ai risultati delle elezioni. Se lo stop continuerà oppure se Sofia riprenderà a fornire armi a Kiev, lo si vedrà una volta formatosi il nuovo governo, che si spera andrà a sostituire quello ad interim che regge il Paese da diverso tempo. Secondo il presidente Radev i cittadini bulgari anzitutto hanno diritto a conoscere l’orientamento dei partiti rispetto alla questione dell’appoggio all’Ucraina. In questo modo potranno scegliere a chi affidare il potere e potranno influenzare il corso della politica estera di Sofia. Radev propenderebbe per la soluzione diplomatico al conflitto, che verrebbe prolungato dall’invio di armi. Lo scorso anno, infatti, aveva dichiarato che mandare aiuti militari a Kiev è come “cercare di spegnere un fuoco con la benzina”. Il ministro della Difesa Dimitar Stoyanov, intanto, ha dichiarato che la Bulgaria non manderà i suoi uomini in Ucraina e che promettere nuovi arme è comunque impossibile in una situazione pre-elettorale complessa come questa.
L’importanza delle armi bulgare
Il temporaneo ritiro dell’appoggio bulgaro non è stato accolto bene dai vertici di Bruxelles, NATO e UE, perché Sofia è l’unica a poter fornire le armi di concezione sovietica che servono di più all’Ucraina. La Bulgaria infatti è uno dei principali produttori di munizioni fatte secondo queli standard sovietici che impiega l’esercito ucraino. E i piloti ucraini potrebbe subito utilizzare i caccia MiG-29 di cui i bulgari dispongono, ma che per ora non daranno. Polonia e Slovacchia, a quanto pare, li concederanno a Zelensky, ma la Bulgaria no. Il ministro Stoyanev precisa che finora il governo di Sofia ha scrupolosamente rispetto gli impegni presi e ha dato all’Ucraina armi delle tipologie richieste da Kiev. Ma ora quell’accordo di fornitura è cessato e per stipularne uno nuovo occorre un nuovo governo che abbia il pieno appoggio del parlamento.
Fonte: https://strumentipolitici.it/bulgaria-il-presidente-ferma-la-fornitura-di-armamenti-allucraina/