Green IT – Solo uno slogan o filosofia aziendale?

3cx-logo-high-resolution-1024x372Ecocompatibilità. Un termine che da decenni vede impegnati cittadini, economie domestiche ed aziende e che riveste, anche nell’agenda del legislatore, un ruolo ed un significato rilevanti.

Negli scorsi anni l’ecocompatibilità ha assunto un’importanza sempre maggiore anche in ambito ITC. Green IT, o Informatica “verde”, è un concetto che si ritrova sempre più spesso nei media e che ha già influito su molte delle decisioni infrastrutturali prese dai dirigenti aziendali, purtroppo non solo in modo positivo.

Cos’è esattamente il “Green IT”?

Col termine “Green IT” si intende l’impiego di prodotti ITC sostenibili ed a basso impatto ambientale per il loro intero ciclo di vita. Il risparmio energetico è uno tra gli elementi trainanti del fenomeno. Il ciclo di vita di un prodotto ha infatti inizio con la produzione, il suo costante consumo d’energia per assicurarne l’operatività H24 e, il suo riciclo (sempre se). Proprio per questo motivo, esistono oggigiorno numerosi “bollini” di qualità per prodotti e servizi come la certificazione “Energy Star” (impiegata soprattutto in ambito hardware) o il bollino tedesco “Angelo Blu”, che conferma ai buyer sin dal 1979 l’ecosostenibilità di un dato prodotto.

Diversi sono i motivi alla base dell’attuazione, da parte delle aziende, di progetti di “Corporate Sustainability”. Tra questi troviamo senza dubbio il risparmio sui costi futuri ed il miglioramento della propria immagine pubblica. Il rispetto per l’ambiente e per le risorse rappresenta una componente essenziale dell’imprenditorialità soprattutto per aziende con elevato senso di responsabilità sociale. Gli ambiti in cui tali policy trovano maggior applicazione sono centri di ricerca, reti di comunicazione, uffici, sistemi aziendali e centri per lo sviluppo di applicazioni. In quest’ultimo caso gli esperti parlano spesso di “Green Software Engineering”.

Esistono davvero i software “verdi“?  

Per prima cosa bisognerebbe chiedersi cosa si intende per “Green Software”. Un software “verde” è un software il cui impatto su persone, società e ambiente è minimo per l’intero ciclo di vita e che contribuisce quindi positivamente allo sviluppo sostenibile. Tra i criteri qualificanti troviamo le risorse RAM come la capacità dei processori necessaria per lo sviluppo ed il deployment, il carico sulla rete e molto altro. Anche la memoria occupata nei centri di calcolo risulta di primaria importanza.

Un fatto da tenere in considerazione è che ogni software di questo tipo possiede un’impronta ecologica: tutte le applicazioni devono essere sviluppate in tal senso e garantire un utilizzo a lungo termine oltre che assicurare una manutenzione efficiente.

Quindi, in risposta alla domanda iniziale: sì, i software “verdi“ esistono davvero. Non per niente anche i titani del settore hanno incassato nel tempo molte critiche al riguardo ed è per questo che la stessa Microsoft, da Windows Vista in poi, ha dovuto prestare attenzione alle componenti “green”.

Un passo importante nella giusta direzione – il Cloud Computing

Lo sviluppo di tecnologie basate su Cloud-Computing rappresenta una nuova pietra miliare per lo sviluppo della “Green IT”. La possibilità di trasferire al cloud intere infrastruttre IT apre a nuove forme di condivisione delle risorse. Server e hardware-on-premise non sono più strettamente necessari.

La virtualizzazione dei server, consente di alleggerire in modo determinante lo sfruttamento delle risorse (spazio, energia e anche acqua per il raffreddamento del server), riducendo di conseguenza le ripercussioni ambientali.

Gli ostacoli

Nonostante gli aspetti positivi, ci si interroga sul motivo per cui il livello di adozione di misure “green IT” non abbia ancora raggiunto il 100%. Le moderne tecnologie che mirano al rispetto delle risorse ambientali ed energetiche comportano spesso investimenti molto elevati. Ciò rappresenta un ostacolo di natura monetaria spesso insormontabile per molte aziende, specialmente per le piccole e medie imprese con un budget IT limitato.

Un altro limite riguarda la ricerca in merito allo sviluppo di soluzioni IT a basso impatto ambientale, ancora un “work-in-progress”, con la conseguenza che non è ancora possibile usufruire pienamente del potenziale di tali infrastrutture. Inoltre, non tutte le componenti IT possono essere migrate al cloud e sarà quindi in parte ancora necessaria la presenza di un hardware-on-premise.

E’ altresì da notare che non tutte le aziende prendono seriamente in considerazione il tema e si impegnano a metterlo in pratica, per lo meno fino a quando in Europa non verrà approvata una normativa comune in materia “Green IT”.

Conclusione

Le risorse non sono disponibili in quantità illimitata ed alcune non sono rinnovabili. Ciò determina la necessità da parte delle aziende di considerare seriamente le misure “green” da poter attuare in ambito ITC.

In ogni azienda presto o tardi i vecchi sistemi IT dovranno essere sostituiti, data la continua evoluzione della tecnologia e di conseguenza anche delle esigenze. Le aziende dovrebbero quindi approfittare di questa occasione per investire in soluzioni “verdi”, contribuendo alla sostenibilità. Ciò porterà a lungo andare ad un utilizzo efficiente delle risorse IT.

La componente „green“, già presente nella fase di sviluppo di un software, verrà osservata sempre di più fino a divenire, nei prossimi anni, uno standard da seguire.

3CX e Green IT

3CX agisce già da anni come innovatore nel settore ITC e ha dato prova in tutto il mondo del suo fiuto per le tecnologie avanzate e moderne. I centralini telefonici non devono più essere corredati da un cablaggio complicato e da più componenti hardware costose che sfruttano le risorse in modo non ottimale. Dal momento che il 3CX Phone System è un centralino telefonico basato su software non è necessaria l’installazione di cavi in rame aggiuntivi. Non appena il centralino è installato e l’infrastruttura IT preesistente è collegata, si avrà una modernizzazione anche in ambito hardware. Essendo interoperabile con i più noti produttori, il centralino consente di avvalersi di operatori che, nel processo produttivo, osservano misure “green”. I classici telefoni da tavolo possono anche essere sostituiti dai client softphone di 3CX.

Nello sviluppo dell’IP-BPX, 3CX ha dato molta importanza al pieno utilizzo delle tecnologie per la virtualizzazione dei server. Il 3CX Phone System può infatti essere utilizzato tramite Hyper-V e Vmware. Questo metodo di condivisione delle risorse del server e dell’infrastruttura esistenti rappresenta il cuore della strategia di 3CX in ambito “green IT”.

Infine, la funzione cloud del 3CX Phone System rende possibile l’installazione nel cloud, con la conseguente riduzione di server on premise e di danni all’ambiente.

Le funzionalità del prodotto possiedono inoltre molte caratteristiche a basso impatto ambientale che mirano all’ottimizzazione dei processi aziendali. I viaggi di lavoro dei dipendenti possono essere ridotti all’indispensabile tramite l’utilizzo del 3CX Web Meeting per le videoconferenze.

Questi sono solo alcuni degli aspetti che mostrano l’interesse di 3CX per la Corporate Sustainability nella fase di sviluppo dei prodotti e per la promozione di progetti che mirano alla sostenibilità. La capacità di innovazione che caratterizza la produzione dei software verrà utilizzata in futuro per lo sviluppo di software “verdi”.