Gli USA beneficiano della crisi industriale europea

Della crisi dovuta al deficit energetico e al conflitto ucraino sta beneficiando l’America rispetto alle difficoltà patite invece dall’Europa. Non è una dichiarazione politica, ma la constatazione di una realtà che si sta formando sotto i nostri occhi, specialmente in Germania. Le aziende tedesche, infatti, stanno chiudendo – quelle piccole e medie dette “Mittelstand” in particolare – mentre quelle più grandi fanno gola ai compratori a stelle e striscie. Si sono già verificate nelle ultime settimane casi di acquisizioni nel settore medico e in quello informatico, quando società americane hanno “fatto shopping” nel tessuto produttivo tedesco.

Gli USA penetrano nel mercato energetico europeo

I pacchetti sanzionatori anti-russi stabiliti dall’Unione Europea hanno progressivamente limitato la possibilità di importare gas e petrolio russo. Di questi ostacoli auto-imposti ha profittato Washington, la cui quota ad esempio nel mercato del gas è arrivata quasi alla metà del totale. E alcune aziende europee stanno valutando di trasferire oltreoceano la produzione in modo da rifornire gli impianti direttamente sul posto. Dunque gli USA sta benissimo che Bruxelles cerchi di restringere ancora lo spazio ai fossili russi, fino magari a bloccarli del tutto. E che la guerra vada pure avanti, così intanto i produttori americani possono far recapitare su autorizzazione dell’amministrazione Biden armamenti e munizioni per centinaia di milioni di dollari a Paesi come Finlandia e Polonia, che hanno appena chiesto di comprare carri armati e missili terra-aria.

Gli occhi della aziende americane sulla Germania

In particolare la Germania è stata oggetto delle attenzioni della grandi società americane che hanno comprando e stanno comprando le realtà produttive di Berlino. Si sono così avute acquisizioni in diversi settori e la tendenza sembra continuare. Per tutti gli altri l’opzione è la chiusura, se i problemi dovessero ancora peggiorare. Il Mittelstand, le piccole e medie imprese tedesche, sono sull’orlo del fallimento. Alcune chiudono temporaneamente, ma domani cosa accadrà? Lo stesso percorso è battuto da realtà di altri Paesi europei: in Francia, la storica produttrice di vetro temprato Duralex ferma l’impianto di Orléans e mette in cassa integrazione, mentre in Lussemburgo le acciaierie ArcelorMittal chiudono in Polonia, in Spagna, in Francia e in Germania. Idem il gigante della chimica BASF, che vorrebbero cessare l’attività in Europa per trasferirla in Asia.
Fonte: https://strumentipolitici.it/i-vantaggi-economici-per-washington-dal-conflitto-in-ucraina-e-dalla-crisi-energetica-europea/