Del pittore Carlo Malinconico, vissuto a Napoli agli inizi del XVIII secolo, si conosce poco. Nasce dal matrimonio di Nicola, artista ben più noto, e della moglie Rosa Teresa De Magistris.
Carlo Malinconico: un pittore dalla famiglia “ingombrante”
Ancora oggi sono scarne le informazioni sulla vita privata del pittore Carlo Malinconico. Di lui si sa che nasce a Napoli, il 23 aprile 1705. Esponente del tardo-barocco, è l’unico dei figli a condividere la vena artistica e a collaborare con il padre Nicola, seguace di Luca Giordano e sposato con Rosa Teresa De Magistris. Ha dedicato la sua vita alla pittura, contribuendo alla realizzazione di diverse opere di rilievo, senza tuttavia ottenere la stessa fama del genitore. Una vera e propria famiglia d’arte quella dei Malinconico. I genitori di Nicola sono infatti Andrea, famoso allievo di Massimo Stanzione, e la moglie Antonia De Popoli, figlia del pittore Giacinto De Popoli. Nonostante sia considerato un artista di minore talento, sono diverse le tele ancora oggi conservate in tutta la Campania. Di Carlo Malinconico è noto anche il contributo apportato ad alcune famose opere del padre.
Opere e lavori di Carlo Malinconico
In totale sono quattro le opere personali di Carlo Malinconico. Nel 1734, incaricato dalla Chiesa di San Donato a Orta di Atella, ha realizzato gli affreschi raffiguranti i Fatti della Vita della Vergine. Due tele e un quadro firmato si trovano invece a Napoli. Le prime, ritraenti I Miracoli di San Pellegrino Laziosi, sono conservate all’interno della Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette dolori, nel quartiere di Montecalvario. Il quadro si può invece ammirare all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Porchiano, nel quartiere di Ponticelli. Molto più conosciuto il contributo di Carlo Malinconico alla trasformazione in chiave barocca della cattedrale di Gallipoli (Lecce), affidata al padre Nicola nella prima metà del ‘700. Le poche fonti disponibili dicono infatti che è stato proprio Carlo a realizzare l’affresco sulla cupola che raffigura il Martirio di Sant’Agata. Il pittore ha inoltre collaborato attivamente alla realizzazione delle altre tele dei 12 riquadri oggi visibili tra i finestroni della Chiesa.