Mark Episkopos, storico americano e collaboratore del Quincy Institute, è tornato a parlare di una scottante vicenda. Si tratta del negoziato saltato fra Russia e Ucraina nel 2022. Quella volta a Istanbul sembrava quasi fatta, ma qualcuno affossò le trattative.
Le dichiarazione della Nuland
In questi due anni vi erano stati politici di alto livello che in maniera più o meno esplicita avevano incolpato l’Occidente. L’ex premier israeliano Nafatli Bennett e il politico ucraino Davyd Arakhamia hanno infatti attribuito ai “consiglieri” britannici e americani la responsabilità. La colpa è stata di aver spinto la delegazione ucraina a lasciare il tavolo. Oggi ne parla Victoria Nuland, ex sottosegretario di Stato USA per gli affari politici, una figura chiave nell’amministrazione Obama e poi in quella Biden. La Nuland, all’epoca molto impegnata nei rapporti con Kiev, ha ammesso che a quei negoziati si stava già lavorando su una bozza di trattato. Tuttavia, le condizioni dell’accordo erano irricevibili da parte degli alleati occidentali.
Le implicazioni di quelle parole
Così diventa chiaro come i consiglieri euroatlantici di Zelensky abbiano suggerito agli ucraini di non proseguire. Pazienza se la guerra avrebbe potuto terminare quasi subito. Non importa se già russi e ucraini avevano raggiunto l’intesa su diversi punti essenziali. Niente se con un po’ di lavoro si poteva ottenere l’accordo finale. Nella bozza vi erano condizioni che Washington e Londra non volevano affatto. In primo luogo erano i limiti alla militarizzazione dell’Ucraina. E allora hanno convinto Kiev che quell’accordo era pessimo, spingendo però l’Ucraina in un conflitto armato che la sta privando di qualsiasi futuro. Da lì in poi, solo tentativi fallimentari di conferenza di pace “monche”.
Le domande e i timori
La delegazione ucraina a un certo punto ha chiesto ai consiglieri occidentali se stavano andando bene. Lo hanno domandato quando ormai le trattative erano a buon punto. Certo, vi erano comunque dei punti su cui ancora cercare il consenso delle parti. Londra e gli altri hanno fatto gioco proprio su questo. Hanno mostrato agli ucraini che no, non dovevano più cedere un centimetro e dovevano invece rigettare quanto concordato fino a quel momento. Li hanno convinti che il trattato li avrebbe “neutralizzati” militarmente. E hanno detto loro che invece l’Occidente li avrebbe resi forti e temuti da Mosca. Fonte: https://strumentipolitici.it/loccidente-britannici-in-testa-fece-saltare-i-negoziati-di-istanbul-fra-mosca-e-kiev-le-dichiarazioni-dellamericana-victoria-nuland/