Già diverse volte in passato, quando l’economia tedesca viveva momenti di difficoltà cresceva il timore che potesse avviarsi un processo di deindustrializzazione. Stavolta però il rischio sembra molto più concreto che in passato.
I guai dell’economia tedesca
Nel 2022, quando la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina, uno degli effetti più pesanti è stata l’impennata dei prezzi dell’energia. Un durissimo colpo per i paesi ad alta vocazione industriale. L’economia tedesca ha sofferto enormemente, anche perché il suo principale partner commerciale, la Cina, ha rallentato pesantemente a sua volta (anche per via della crisi del settore immobiliare).
Di fronte ad uno scenario che continua ad essere estremamente complicato, molte aziende tedesche stanno decidendo di correre ai ripari, soprattutto attraverso una riduzione dei propri investimenti o la delocalizzazione in altri Paesi.
La crisi del settore auto
Il caso più eclatante è quello delle grandi case automobilistiche della Germania, fino a ieri fiore all’occhiello dell’economia tedesca. Volkswagen per la prima volta ha deciso di interrompere la produzione in alcuni stabilimenti nel paese e procederà a massicci tagli dei dipendenti. Per l’economia tedesca è stato uno shock. Ma anche altri colossi del settore automobilistico, come BMW e Mercedes Benz, faranno lo stesso. I loro titoli in borsa sono precipitati di diverse decine di punti percentuali sul indice Dax 40 (del quale sono i pesi massimi).
Una crisi che colpisce ogni settore
Ma la crisi sta attraversando in modo trasversale tutti i settori dell’economia tedesca. Miele, grande produttore di elettrodomestici, ha annunciato il trasferimento di parte della produzione in Polonia, con conseguente taglio del personale in Germania. La sforbiciata di Continental, fornitori di pneumatici, sarà di circa 7000 posti di lavoro. Anche produttori stranieri come Michelin chiuderanno le fabbriche in Germania.
Secondo una recente indagine le cifre di questa ecatombe sono allarmanti. Un terzo di tutte le aziende prevedono infatti di ridurre gli investimenti in Germania. Sempre un terzo delle imprese definisce la propria situazione come molto negativa.
Si invoca un sostegno politico
Le imprese chiedono con forza un sostegno a livello politico, ma tutto questo sta succedendo proprio mentre la politica non manda segnali in tempo reale confortanti. La coalizione al governo è in crisi, tanto che si fa sempre più incombente il rischio di elezioni anticipate. Tutto questo finirà per ritardare le ricette che servono all’economia tedesca ed evitare che L’incubo della della deindustrializzazione si materializza sempre di più.