Nei giorni scorsi c’è stata la riunione di politica monetaria della Banca del Giappone. L’istituto centrale di Tokyo ha mantenuto invariati i tassi di interesse, ma dietro questa mossa conservativa si nasconde una forte preoccupazione per l’economia giapponese e l’andamento della sua valuta nazionale.
Lo Yen e l’economia giapponese
Lo scenario che riguarda l’economia giapponese non è dei migliori, perché mentre le grandi banche centrali – a cominciare dalla Fed -nell’ultimo biennio hanno alzato i tassi di interesse a livelli elevati, la banca del Giappone soltanto di recente addirittura ha portato il costo del denaro fuori dal territorio negativo, dove era rimasto per ben otto anni.
Tutto questo comporta l’esistenza di un ampio divario tra i tassi statunitensi e quelli giapponesi, che finisce per indebolire la valuta nipponica. Il rapporto di cambio tra Dollaro e Yen è salito oltre quota 158 (fonte Pocket Option link), su livelli che non si vedevano da 30 anni.
La posizione scomoda della BoJ
Di fronte ad una situazione così complicata, la Bank of Japan finora ha agito con molta cautela, cercando di controllare il livello dello Yen (tramite trading con volumi elevati di valute straniere) quello dei tassi di interesse e il livello dei rendimenti obbligazionari. Ma la possibilità di agire contemporaneamente su questi tre elementi non è possibile. L’unica soluzione per evitare che lo Yen continui a scivolare, è che i tassi giapponesi devono salire. Ma questo avrebbe delle ripercussioni sulla crescita dell’economia giapponese.
Non c’è dubbio che la banca del Giappone si trova quindi di fronte a un grave dilemma. Peraltro se i tassi di interesse degli Stati Uniti verranno tagliati soltanto verso fine anno (i mercati sono divisi tra una sforbiciata a settembre oppure a novembre), la forza del dollaro continuerà ad essere notevole, finendo per esercitare una pressione forte sullo Yen.
Urge un intervento politico
All’interno di questo scenario non va comunque dimenticato l’importante ruolo della politica. È necessario un intervento che, assieme a quello della banca centrale, vada a stimolare l’economia giapponese rendendo più agevole il compito della BoJ di difendere lo Yen.