Il cliente ha sempre ragione? Sì… ma non è detto che tutti possano diventare clienti.
In ambito di consulenza sulla marcatura CE, ma non solo, l’affermazione del titolo è corretta e non si tratta di piaggeria o accondiscendenza. Nel momento in cui si accetta il rapporto con un cliente, si accetta anche il fatto che la sua soddisfazione diventa una priorità per il fornitore.
Perché si dice che il cliente ha sempre ragione?
Un’interpretazione immediata e non molto lusinghiera è che, essendo il cliente colui che paga, con i suoi soldi compra anche la ragione; quindi, i soldi gli conferiscono la ragione a prescindere, segnalando il potere del denaro.
Ma è corretto che sia il denaro a determinare la ragione?
Al di là del fatto che questo succede innumerevoli volte, non è questo il motivo che rende valida l’affermazione di partenza.
Il cliente ha sempre ragione perché ha delle esigenze e delle aspettative che il fornitore dovrebbe indagare prima di accettarlo come cliente e non darle per scontate.
Se da un lato il cliente può pensare che siano i soldi a dargli ragione, dall’altro il desiderio di avere quei soldi da parte del fornitore può fargli assumere atteggiamenti accondiscendenti e dare ragione al cliente a prescindere.
Allora cosa non funziona nella frase?
Non nella frase, ma nei presupposti del rapporto cliente-fornitore. Pensare: “pago ed ho ragione” e pensare: “paga, gli do ragione” sono due pensieri egualmente errati.
Il rapporto di fornitura dovrebbe basarsi su altri presupposti, ovvero il cliente ha delle necessità che il fornitore ritiene di poter soddisfare. Lo scambio di denaro viene dopo, quando domanda e offerta si sono compensate nella soddisfazione delle richieste del cliente.
Lo scopo del rapporto non dovrebbe essere lo scambio di denaro, ma una fornitura che soddisfi la richiesta.
Impostando il rapporto di fornitura, non solo in ambito di consulenza sulla marcatura CE ma qualunque sia il bene o il servizio, su un obiettivo ben preciso, ovvero la soddisfazione del cliente, si spiega la frase. Infatti, fino a che il cliente non ottiene soddisfazione, ha tutte le ragioni per richiederla.
Il fornitore non ha mai ragione?
Se un fornitore si rende conto che è impossibile soddisfare il cliente, e dovrebbe cercare di scoprirlo come primo passo nel rapporto, allora deve rinunciare alla fornitura e al cliente, il quale non essendo più cliente esce dalla condizione di avere sempre ragione, perché il fornitore non intende soddisfare nessuna richiesta.
Il fornitore è più interessato ai soldi o alla soddisfazione del cliente?
Il fornitore, in quanto imprenditore, è interessato ai soldi, ma se è intelligente sa che la soddisfazione del cliente è una condizione sine qua non per il suo successo.
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