All’inizio del 2024 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha pubblicato il “libro blu” che illustra la situazione del business dei giochi in Italia. Da esso emerge un quadro di ottima salute che gode il settore.
I numeri del business
Nel 2023 il settore del gioco on-line è giunto ad un valore di 73 miliardi di euro. Una cifra enorme, soprattutto se consideriamo che nel 2019 il suo valore era di 36 miliardi di euro. La cifra è quindi raddoppiata nel giro di 4 anni. Questo spiega perché da pochi market maker di questi settore, si è passati a diverse decine.
Ma anche il gioco fisico ha avuto una parabola ascendente notevole. Oggi infatti vale 63 miliardi, mentre nel 2019 ne valeva 44. L’incremento quindi è stato del 43%. Se sommiamo il valore del gioco online e di quello fisico, arriviamo quindi sui 109 miliardi di euro.
L’andamento territoriale
Per quanto riguarda le zone d’Italia dove c’è maggiore vivacità di questo business, a sorpresa la leadership spetta alla Lombardia, dove la spesa nel settore giochi è stata di circa 3 miliardi di euro. Al secondo posto c’è la Campania, con una spesa di 1,8 miliardi. Sul gradino più basso del podio c’è invece il Lazio, con 1,6 miliardi. È interessante osservare che proprio questi dati evidenziano che l’interesse verso il gioco d’azzardo attraverso tutta la penisola da nord a sud.
Il gioco online è quello fisico
Nel business del gioco d’azzardo il ruolo prevalente continua ad averlo il gioco on-line, sia per ragioni di comodità (non hanno orari di apertura o chiusura e si può giocare direttamente da casa) ma anche per le offerte e promozioni che vengono proposte come le app con bonus senza deposito. Nel 2023 ci sono stati più di 11 milioni di giocatori online, e la loro preferenza è andata soprattutto per gli avvenimenti sportivi.
Cresce però anche il business legato ai giochi di abilità e anche quelli di carte o il casinò virtuale. Inoltre nel 2023 c’è stata una forte crescita del gioco a distanza. La riapertura di tanti punti fisici in tutta Italia ha consentito la corsa anche del gioco fisico, che include le lotterie istantanee come il gratta e vinci. Questa ha consentito all’erario di mettersi in tasca oltre 11 miliardi di euro.