Bloomberg: illegale e rischioso usare i beni russi congelati

Secondo un documento europeo visionato dal giornale americano Bloomberg, le conclusioni del gruppo di lavoro UE sul tema dell’utilizzo dei patrimoni russi congelati sono negative. Sfruttare tali beni a beneficio dell’Ucraina andrebbe contro la legge e anche contro il buon senso della diplomazia.

Manca il fondamento giuridico

Ci sono quasi 200 miliardi di euro appartenenti a titolari russi, su cui Bruxelles vorrebbe mettere le mani per sfruttarli a favore dell’Ucraina. Per il gruppo di lavoro della UE, però, manca una “via legale credibile” che permetta di procedere. Il fatto che tali beni siano sottoposti a misure restrittive europee non significa che possano essere usati a piacimento. Anzi, il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg sollecita a non tentare azzardi, ma a mantenersi conformi allo Stato di diritto e alla prevalenza delle norme sulle azioni politiche. E se un’azione della UE fosse portata di fronte a un tribunale europeo o americano e se il giudice emettesse un verdetto contro Bruxelles, sarebbe l’inizio di una catastrofica valanga giudiziaria, aggiunge il ministro.

Il rischio di una rappresaglia russa

L’altro ostacolo attiene alla convenienza pratica di un tale gesto. Si rischia solo di provocare una reazione di Mosca, che potrebbe rifarsi sulle sedi russe delle banche europee. Queste ultime vogliono solo lavorare in santa pace e dunque stanno scoraggiando Bruxelles dal prendere iniziative, pur senza fare pressioni dirette. E non è nemmeno detto che quei patrimoni possano effettivamente fruttare qualcosa: potrebbe teoricamente persino finire in perdita e danneggiare così la stessa UE. La presidente della Commissione von der Leyen ha detto che presto la UE farà comunque la sua proposta di utilizzo dei beni russi in Europa sottoposti a congelamento. La Banca Centrale Europea ci vorrebbe un coordinamento internazionale su questo tema, in modo da minimizzare i rischi.

Fonte: https://strumentipolitici.it/per-bruxelles-confiscare-i-patrimoni-russi-non-e-ne-semplice-ne-legale/