Benefici e utilizzi principali delle cannabis terapeutica

La cannabis è perfettamente legale in Italia se utilizzata per scopi medici e terapeutici.

Qualunque medico in grado di prescrivere farmaci può, infatti, prescrivere trattamenti a base di cannabis ai propri pazienti per curare vari disturbi.

Nonostante la reperibilità di farmaci a base di cannabis sia difficoltosa, la canapa terapeutica rimane una terapia importantissima per numerose patologie gravi.

Utilizzi medici della cannabis terapeutica

Esistono molti usi potenziali della cannabis terapeutica. Alcuni dei più noti e studiati includono:

1. Sollievo dal dolore.

È stato dimostrato che la cannabis è efficace nel trattamento di vari tipi di dolore, compreso quello cronico. Uno studio pubblicato sul Journal of Pain ha rilevato che la cannabis è stata in grado di ridurre significativamente il dolore in pazienti con condizioni di dolore cronico come la fibromialgia e la malattia degenerativa del disco.

2. Sollievo dall’ansia.

La cannabis si è dimostrata efficace anche nel trattamento dei disturbi d’ansia. Uno studio pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology ha rilevato che il CBD è in grado di ridurre i livelli di ansia nelle persone con disturbo d’ansia sociale (SAD).

3. Trattamento del cancro.

La cannabis si è dimostrata promettente nel trattamento del cancro. Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Cell ha rilevato che il CBD può uccidere le cellule tumorali senza danneggiare le cellule sane.

4. controllo delle crisi.

È stato dimostrato che la cannabis è efficace anche nel controllo delle crisi epilettiche. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha rilevato che un farmaco a base di cannabis chiamato Epidiolex può ridurre la frequenza delle crisi in persone affette da due rare e gravi forme di epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di Dravet.

5. Trattamento del glaucoma.

La cannabis si è dimostrata efficace anche nel trattamento del glaucoma. Uno studio pubblicato sul Journal of Glaucoma ha rilevato che il CBD è in grado di ridurre la pressione intraoculare, che è una delle cause del glaucoma .

6. Stimolazione dell’appetito.

La cannabis può essere utilizzata anche per stimolare l’appetito. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha rilevato che il THC può aumentare l’appetito nelle persone affette da cancro e AIDS.

7. Prevenzione di nausea e vomito.

La cannabis si è dimostrata efficace anche nella prevenzione di nausea e vomito. Uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics ha rilevato che un farmaco a base di cannabis chiamato dronabinol può ridurre la nausea e il vomito nei bambini sottoposti a chemioterapia.

8. Trattamento degli spasmi muscolari.

La cannabis si è dimostrata efficace anche nel trattamento degli spasmi muscolari. Uno studio pubblicato sulla rivista Neurology ha rilevato che un farmaco a base di cannabis chiamato Sativex può ridurre gli spasmi muscolari in persone con sclerosi multipla.

9. Aiuto per il sonno.

La cannabis può essere utilizzata anche come coadiuvante del sonno. Uno studio pubblicato sulla rivista Pharmacology Biochemistry and Behavior ha rilevato che il CBD può aumentare la durata del sonno nelle persone affette da insonnia.

10. Antinfiammatorio.

È stato dimostrato che la cannabis ha anche proprietà antinfiammatorie. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha rilevato che il CBD può ridurre l’infiammazione nei ratti.

Alternative alla cannabis terapeutica

La difficoltà nel reperire la cannabis terapeutica e la reticenza da parte di numerosi medici italiana nel prescriverla spingono tantissimi malati a cercare alternative per curare le proprie malattie.

Un’alternativa interessante è data dalla cannabis all’esaidrocannabinolo, un tipo di canapa legalmente acquistabile nei cannabis shop con elevato contenuto di CBD e HHC.

Spesso il THC è il principio attivo più utilizzato in ambito terapeutico ma l’avvento dell’HHC, suo “fratello” lato chimico, sta cambiando le carte in tavola. La cannabis ad alto HHC, infatti, è legale dato che questo cannabinoide non è inserito in alcuna lista protetta, a differenza del più famoso THC (tetraidrocannabinolo).