La Comunità Ebraica di Trieste e la Famiglia Cerne annunciano con profonda emozione la conclusione dei lavori di restauro della storica Libreria Antiquaria “Umberto Saba”. La riconsegna delle chiavi, avvenuta oggi nel corso di una sobria cerimonia, segna il ritorno alla città di uno dei suoi luoghi più emblematici, dove cultura e memoria si incontrano nello spazio un tempo frequentato da Umberto Saba, uno dei poeti più significativi della letteratura italiana del Novecento.
I presenti – All’incontro hanno partecipato Alessandro Salonichio, Presidente della Comunità Ebraica di Trieste, la famiglia Cerne, Mauro Bordin, Presidente del Consiglio Regionale della Regione Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, Assessore Regionale, Regione Friuli Venezia Giulia, Serena Tonel, Vicesindaco del Comune di Trieste, Lucia Marinig, Ministero della Cultura – Segretariato regionale per il Friuli Venezia Giulia, Claudia Crosera, Responsabile dell’Ufficio Esportazione, Soprintendenza Friuli Venezia Giulia e Anna Del Bianco, Direttrice ERPAC (ente regionale per la gestione del patrimonio culturale). Sono intervenuti inoltre rappresentanti delle aziende che hanno realizzato il restauro della Libreria, numerosi volontari che vi hanno prestato servizio e alcuni rappresentanti delle realtà che hanno finanziato i lavori.
Un restauro che preserva l’anima del luogo – Il progetto di restauro, iniziato nel febbraio 2024 e curato dall’architetto Aulo Guagnini, ha riportato alla luce l’autentica essenza di quello che Umberto Saba definiva il suo “antro oscuro”, rispettando la storia del locale e il legame indissolubile con il poeta che nel 1919 acquistò questo spazio. Al restauro hanno collaborato le aziende: Arte Legno, Benussi & Tomasetti, Centro Studi e Restauro Gorizia, FAST ART, Globaltecnica srl, Janesich 1835, Opera Est Conservazione e Restauro, Studio Mark, Studio Sandrinelli. Fondamentale il supporto di 52 volontari. Infine, per rendere omaggio all’occasione, il Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, ha organizzato e promosso una maratona di lettura del Canzoniere di Umberto Saba, cui prendono parte anche comuni cittadini, accompagnati dalle voci degli attori Maria Grazia Plos, Giulio Cancelli e Andrea Germani.
Un intervento meticoloso – Il recupero, promosso dalla Comunità Ebraica di Trieste, proprietaria dell’immobile, su stimolo di Federico Giongo, sotto gli auspici della Famiglia Cerne e la stretta supervisione della Soprintendenza Friuli Venezia Giulia, ha preservato con cura ogni elemento storico: dal parquet originale alle librerie perimetrali, dal grande bancone all’ingresso alla scrivania personale del poeta, fino alle iconiche “torri” librarie centrali. Particolare attenzione è stata dedicata alla ricollocazione dei circa 28.000 volumi della collezione, inclusi gli 800 libri del prezioso Fondo sabiano, vincolato come “studio d’artista” dal Ministero della Cultura. Ogni volume è stato catalogato e riposizionato con precisione nel suo scaffale originario, preservando l’integrità di questo inestimabile patrimonio.
Un grazie al sostegno di molti – Il restauro è stato possibile grazie a una raccolta fondi che ha visto il contributo di numerosi enti e privati cittadini, con il supporto del responsabile del patrimonio immobiliare della Comunità Ebraica di Trieste, l’avvocato Paolo Volli, il quale ha lanciato un appello per la preservazione del bene, cui hanno aderito: Fondazione Benefica Ketheleen Foreman Casali, Beneficentia Stiftung, Samer & Co Shipping, Ocean srl, Tripmare srl, Confindustria Alto Adriatico, Edizioni EL srl, Acustica Triestina e RL Ars Regia.
Il legame tra Saba e la sua libreria – Fondata nel 1919, quando Saba rilevò la “Libreria Antica e Moderna” da Giuseppe Mayländer, la libreria divenne presto il cuore della sua vita e della sua produzione artistica. Saba, ispirato dall’atmosfera raccolta del luogo, vi trascorse oltre trentacinque anni, circondato da volumi rari e manoscritti. Conosciuto per il carattere schivo e riservato, trasformò questo spazio in un laboratorio intellettuale, un punto d’incontro per artisti e scrittori come Italo Svevo, Virgilio Giotti e Gianni Stuparich, i quali frequentavano la libreria rendendola un centro nevralgico della cultura triestina.
Il poeta lavorò instancabilmente tra gli scaffali, rifiutando spesso i clienti che non gli erano graditi, affidando progressivamente l’amministrazione della libreria al fedele collaboratore Carlo Cerne, che divenne il custode silenzioso di questo luogo. Alla morte di Saba, nel 1957, Carlo proseguì l’attività, trasmettendo poi il testimone al figlio Mario Cerne.
Il ricordo di Mario Cerne – La consegna delle chiavi rappresenta un momento di particolare commozione, a pochi mesi dalla scomparsa di Mario Cerne, mancato a gennaio 2024, che ha dedicato la propria vita a preservare e valorizzare la memoria di Saba, accogliendo ogni visitatore con storie e aneddoti che hanno contribuito a rendere la libreria un’istituzione.
Il futuro del luogo – La Libreria Antiquaria “Umberto Saba” si presenta oggi con una duplice vocazione: da un lato pronta a riprendere la sua storica funzione di libreria antiquaria, dall’altro si avvia a ospitare un percorso “museale” dedicato alla figura del poeta e alla storia del luogo.