Assad Zhew, intervista sulla situazione politica della Libia

Dopo il suo incontro con la consigliere speciale del Segretario Generale dell’ONU per la Libia Stephanie Williams, la rivista di geopolitica “Strumenti Politici” ha intervistato il membro del Lybian National Gathering e candidato alle presidenziali Assad Mohsen Zhew. La sua visione può essere riassunta nel voler ridare alla Libia solidità economica e sovranità sulle risorse petrolifere, per permettere alla società di riprendere slancio e ai cittadini di soddisfare i propri bisogni e crescere serenamente.

La situazione politica della Libia

Zhew illustra la confusione che sconvolge la società, nella sua componente sia civile che militare. Dopo aver sospeso la corsa elettorale e aver smesso di discutere le riforme costituzionali, il parlamento ha approvato un emendamento da cui il Consiglio Supremo di Stato si è dissociato, poi ha formato il governo di Fathi Bashagha a Tripoli che fa concorrenza a quello di Sirte. Vi sarebbe la via di uscita di un terzo governo, su cui sembra esservi consenso, ma allora esso dovrà dedicarsi alla riforma costituzionale e decidere la data delle elezioni presidenziali. Intanto la legittimità internazionale del governo di Dabaiba scadrà il 21 giugno, mentre quella locale era terminata col ritiro della fiducia alla Camera dei Rappresentanti. Invece Bashaga, egli stesso candidato alla presidenza, potrebbe abbandonare il suo progetto se la data delle elezioni fosse confermata da una norma costituzionale concordata.

L’atteggiamento dei Paesi vicini e della comunità internazionale

Secondo Zhew, le parti internazionali e regionali potrebbero avere convenienza ad avere una Libia fragile e divisa all’interno. Il conflitto nel potere esecutivo e la debolezza delle istituzioni ha provocato il congelamento dei ricavi del settore petrolifero, che di fatto è la controprova che la Libia è sotto amministrazione fiduciaria internazionale. Non essendo più sovrana delle proprie risorse, non può garantire ai suoi cittadini quello che uno Stato dovrebbe garantire. Una Libia forte ed economicamente in ripresa potrebbe invece aiutare a controllare fenomeno ormai mondiali come l’immigrazione clandestina, il contrabbando il terrorismo. Inoltre la guerra in Ucraina ha delle ripercussioni in Libia, la qule ha un certo grado di coinvolgimento internazionale, perché ospita truppe straniere sul suo territorio ed è un Paese produttore di petrolio.

Le elezioni e il vertice con la Williams

Secondo Zhew, le elezioni presidenziali nazionali legittime si potranno svolgere entro fine 2022 se la missione delle Nazioni Unite avrà accesso ad una norma costituzionale consensuale entro la metà dell’anno. Le elezioni sono comunque indispensabili per mettere fine alle divisioni interne e alla frammentazione della Libia. Al Cairo Zhew e il Libyan National Gathering hanno incontrato Stephanie Williams, Consigliere Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Libia, e hanno discusso del percorso costituzionale, di economia, di istruzione, di sviluppo delle risorse umane e di governo locale, come pure di altri temi. La Williams ha ribadito la disponibilità a continuare il dialogo bicamerale fino all’adozione di una norma costituzionale. Se una norma costituzionale non venisse raggiunta con le Camere, sarà un comitato di esperti con conoscenza diretta della missione delle Nazioni Unite a prepararla.

Fonte: https://strumentipolitici.it/libia-tra-bashagha-e-dabaiba2-ci-sono-i-cittadini-vittime-del-conflitto-politico-intervista-ad-assad-zhew/