Amanda Lear annuncia la sua presenza alla grande mostra “Spoleto Arte”, a cura del Prof. Vittorio Sgarbi, durante la trasmissione “Grand Hotel Chiambretti” su canale 5

La poliedrica Amanda Lear, in occasione della sua partecipazione come ospite vip alla trasmissione di successo “Grand Hotel Chiambretti” in onda su Canale Cinque e condotta dal brillante Piero Chiambretti, ha annunciato ufficialmente la sua imminente presenza alla grande mostra di “Spoleto Arte” che avrà l’autorevole curatela del critico, nonché Ambasciatore dell’Expo Vittorio Sgarbi. L’evento, organizzato dal manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’associazione “Spoleto Arte“, sarà inaugurato con vernissage di gala in data Sabato 27 Giugno 2015 presso l’aristocratico Palazzo Leti Sansi, antica dimora secolare nel suggestivo centro storico di Spoleto, con l’esposizione di nomi di fama internazionale del panorama odierno.

Nello spiegare la fonte ispiratrice dell’originale stile pittorico, che la caratterizza con inconfondibile impronta, la Lear dice “La mia ispirazione nasce innanzitutto dall’amore appassionato per i colori, anche quelli più vivaci e accesi nelle tonalità cromatiche e che sfoggio spesso anche nel mio look. I colori sono lo specchio riflesso della vita, che è sempre multicolore, non è mai soltanto bianca o nera. Per me l’arte assume quasi una valenza di benessere terapeutico dell’anima, ha una finalità speciale, perché riesce ad infondermi un equilibrio psicologico, che non trovo altrove”.

Sgarbi nel citare il grande maestro Salvador Dalì, di cui la Lear è stata la musa ispiratrice prediletta sottolinea “Definisco Dalì un vero mostro sacro dell’arte contemporanea, un artista plurale, multiplo, pieno di suggestioni. Ha compiuto la trasposizione di Oscar Wilde nell’arte e ritengo, che anche la Lear nei suoi quadri esprima una variabile rivisitata di questa trasposizione”.

Achille Bonito Oliva sulla Lear ha commentato “La reputo un’artista con una spiccata connotazione androgina, possiede un lato maschile e un lato femminile nel carattere e nell’indole, che trasferisce anche nell’espressione pittorica, nel suo modo di concepire l’arte e fare arte. Questa caratteristica emerge poi in tutto il suo percorso di vita, privata e professionale. Senza dubbio, il suo modo di porsi così disinibito e ambiguamente provocatorio si libera nella sua arte, che appare come liberatoria e disinibitoria per tutti i fruitori, in un’alchimia che attira”.