Bambini e Web: 10 consigli di Cynny per una navigazione più sicura

Un bimbo su cinque entra in contatto con uno smartphone già nel primo anno di vita e fra i 3 e i 5 anni, l’80% è in grado di usarlo. Ma cosa facciamo per filtrare i contenuti e proteggere i dati personali dei minori? La soluzione totale si chiama MorphCast®

I genitori lo sanno: l’età in cui avvengono le prime esperienze d’intrattenimento attraverso uno smartphone o un tablet si sta abbassando sempre più. Un sondaggio condotto in Italia dal Centro per la Salute del Bambino Onlus di Trieste, in collaborazione con l’Associazione Culturale Pediatri, evidenzia che un infante su cinque entra in contatto con il telefonino addirittura nel primo anno di vita. L’80% dei bambini tra i tre e i cinque anni sa utilizzare lo smartphone o il tablet per aprire le app di gioco e quelle che riproducono i cartoni animati. Ma esiste un’età giusta per iniziare a navigare? Secondo la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, smartphone e simili andrebbero vietati fino ai 10 anni, mentre molti pediatri americani li sconsigliano solo prima dei 24 mesi.
Comunque la si pensi, la sicurezza online è una priorità, a maggior ragione quando davanti allo schermo ci sono dei bambini.

Cynny è un’azienda fiorentina con sedi in USA, Regno Unito, e da qualche giorno anche in Cina. Particolarmente sensibile al tema della sicurezza online, Cynny ha sviluppato la tecnologia MorphCast® che possiamo vedere in azione sul nuovo sito www.morphcast.com e che, fra le altre cose, introduce un sistema innovativo per tutelare i dati degli utenti.

Per l’occasione, Cynny ha stilato dieci regole per proteggere i piccoli dalle insidie del Web.

  1. Scegliere i filmati su YouTube
    YouTube è l’app preferita dai piccoli, ma prima di fare per loro una ricerca di video è consigliabile disattivare la riproduzione automatica regolata dall’algoritmo e scegliere di persona ogni filmato che verrà visualizzato. Diffidiamo di quei titoli che riportano un ammasso di parole chiave attraenti per i piccoli
  2. Occhio alle chat
    Le chat sono il luogo preferito dai predatori della rete. Se vostro figlio non può fare a meno di chattare con i suoi coetanei facciamo in modo che utilizzi il nostro telefono e solo per qualche minuto.
  3. Leggere le informative
    Ogni servizio dovrebbe spiegare bene in che modo gestisce i dati personali degli utenti. Se le informative non sono chiare o non ci convincono, lasciamo perdere. Se dobbiamo creare un profilo utente è bene farlo insieme al proprio figlio, e conoscerne la password.
  4. Attenti ai permessi
    Quando, al momento dell’installazione, un’app ci chiede il permesso di accedere alle foto e alla rubrica, un’attenzione particolare andrebbe rivolta alla provenienza e affidabilità del programma. Se si ha un dubbio, meglio disinstallare subito. Particolare attenzione meritano le app che consentono di fare acquisti in-app; se sono serie, dovrebbero anche consentire di disattivarli o bloccarli.
  5. Attenzione ai link
    Quando scopriamo un sito o un’app che potrebbero interessare i nostri figli, sarebbe opportuno esplorare il contenuto e controllare che tipo di link e pubblicità propone. La presenza di collegamenti che portano a pagine esterne va considerato con sospetto, se non se ne conosce il contenuto.
  6. Impostare il parental control
    Prima di dare uno smartphone in mano a un bambino è necessario cambiare alcune impostazioni. Sia su Android, sia su iPhone, è possibile attivare il parental control per limitare l’accesso ad alcune app e bloccare gli acquisti. Inoltre, si possono filtrare i risultati dei motori di ricerca, tracciare la navigazione e impedire la cancellazione della cronologia.
  7. Google Play Store
    Per proteggere i propri figli da applicazioni non adatte alla loro età, sugli smartphone Android è possibile impostare un account Famiglia sul Google Play Store. In questo modo, quando il figlio vorrà scaricare un’applicazione dal proprio smartphone, i genitori riceveranno una notifica e dovranno fornire il consenso all’operazione.
  8. Utilizzare software specifici
    Esistono software pensati per garantire una navigazione protetta ai bambini. Di solito, tengono in considerazione due aspetti: le liste nere e l’analisi lessicale. Nella lista nera finiscono tutti i siti classificati come inadatti, mentre l’analisi lessicale controlla in tempo reale e censura le pagine che ospitano temi specifici, come razzismo, droghe, ecc. Il limite più grande di questi software sta nell’incapacità di analizzare contenuti in altre lingue o non testuali, come video e immagini.
  9. Computer in vista
    Se i nostri bimbi usano un computer fisso, il consiglio è di tenerlo in un luogo centrale della casa: in cucina, in salotto, ma non nella camera dei piccoli. Anche un tablet o uno smartphone andrebbero usati solo in aree da dove è possibile tenerli sotto controllo.
  10. Internet e la vita reale
    Far capire ai ragazzi che le azioni sul web possono avere conseguenze nella vita reale è fondamentale. Spieghiamo loro di non compilare mai nessun modulo senza la nostra autorizzazione e non rispondere mai a email o richieste di contatto.