Il grande inganno delle “barrette dietetiche”
Le pubblicità e la comunicazione sono un potente strumento a disposizione di aziende e individui, in grado di formare e persino ingannare le percezioni del consumatore e le sue convinzioni. In questo articolo proveremo a comprendere il caso specifico delle barrette dietetiche.
Il consumatore medio ha associato il concetto di barretta dietetica a prodotti quali barrette di cereali, riso soffiato o barrette a base di frutta e confetture; a volte queste barrette contengono frutta secca e yogurt, spesso anche sottili strati di cioccolato. Queste barrette sono disponibili sugli scaffali di qualsiasi supermercato o al bar, in pratiche confezioni monodose e in numerose varianti non solo di gusto, ma anche di marca. Dotate di confezioni che ammiccano, tramite gli strumenti di comunicazione che un incarto di una barretta mette a disposizione, ad un’idea di benessere, di leggerezza, di pace e ritrovata forma fisica. Le immagini spesso raffigurano donne in perfetta forma fisica, con abbigliamento sportivo, sorridenti e attive. I colori degli incarti sono tenui e chiari. I testi e le frasi di lancio comunicano gli stessi concetti attraverso formule più o meno trite che includono termini che rimandano ai concetti di salute e benessere. Spesso, su questi prodotti è ben evidenziato il contenuto calorico per singola porzione.
Se analizziamo gli ingredienti di queste barrette dietetiche diffuse in ogni supermercato e pubblicizzate attraverso molteplici canali, però, scopriamo quali siano effettivamente le caratteristiche nutrizionali e possiamo farci un’idea del loro potere dietetico. Fra gli ingredienti inclusi in queste barrette troviamo spesso zucchero, sciroppo di glucosio, oli vegetali, cereali raffinati; il profilo nutrizionale registra un importante percentuale di carboidrati, sia semplici che complessi. Il contenuto calorico per 100 g (l’unico significativo per valutare in maniera esaustiva il prodotto) si aggira spesso sopra le 400 kcal. Se la barretta pesa appena 15 o 20 grammi, è facile capire perché ogni singolo pezzo contenga “solo” 80 o 90 kcal.
È una verità ormai consolidata che lo zucchero raffinato sia un ingrediente il cui consumo andrebbe ridotto al minimo in qualsiasi dieta, non solo in quelle dimagranti, a causa degli effetti dannosi che può avere sull’organismo; lo stesso può dirsi per l’olio di palma, uno degli ingredienti al centro di aspre polemiche fra associazioni di consumatori e aziende produttrici. Idem i cereali raffinati, al cui consumo è consigliata la sostituzione con quelli integrali, più ricchi di fibre e in grado di mantenere sotto controllo l’indice glicemico. Se le barrette dietetiche più diffuse sul mercato contengono in abbondanza (ammettiamo persino che ne contenessero in quantità ridotte) questi ingredienti come possono definirsi dietetiche? L’industria alimentare dei grandi marchi, ha davvero il potere di formare le menti e le convinzioni dei potenziali clienti. Una barretta per definirsi dietetica dovrebbe contenere una bilanciata percentuale di carboidrati, proteine e grassi, vitamine e sali minerali in modo da apportare i nutrienti necessari in misura corretta e di integrare tutti quegli elementi che in una dieta dimagrante possono venir meno a causa di un’alimentazione controllata e ridotta. Un interessante approfondimento sull’argomento è fornito anche dal blog di Ecofarma.it, sito ecommerce per l’acquisto di prodotti parafarmaceutici, dietetici e integratori online. Nell’articolo viene passata in rassegna l’offerta di barrette dietetiche non commerciali con particolare attenzione alle calorie e ai valori nutrizionali di ognuna, in una tabella di facile consultazione. L’articolo sulle barrette dietetiche è disponibile cliccando sul seguente link: http://www.ecofarma.it/blog/notizie/barrette-dietetiche-valori-nutrizionali.html